Strategie e strumenti per la didattica personalizzata.
Come affermato nelle nuove indicazioni nazionali, l’ambiente di apprendimento deve essere scomponibile e riorganizzabile in base alle esigenze didattiche del docente e dello studente, il quale deve poter costruire un proprio percorso individuale, disporre di materiali adatti al suo livello di apprendimento, tarati sul suo bisogno di personalizzazione ed, eventualmente, di recupero.
Gli insegnanti devono compiere scelte formative e valutative, variando le strategie didattiche per offrire a tutti la possibilità di partecipare e di imparare (agganciando gli stili cognitivi e di apprendimento personali preferiti) e per stimolare anche i canali e gli stili meno utilizzati.
Tra le strategie e le metodologie utili alla personalizzazione, ricordiamo l’apprendimento cooperativo e la differenziazione didattica.
L’apprendimento cooperativo (Cooperative Learning ) costituisce una specifica metodologia di insegnamento fondata sul lavoro in piccoli gruppi in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, apprendono insieme, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti. Gli insegnanti assumono il ruolo di facilitatori e organizzatori dell’ambiente di apprendimento cooperativo.
La differenziazione didattica si pone l’obiettivo di garantire a tutti gli alunni il diritto all’apprendimento, riconoscendo e valorizzando le diversità per offrire a ciascuno la possibilità di procedere in modo consapevole nella crescita culturale ed umana, valorizzando senza mai omologare, rispettando gli stili individuali di apprendimento, in modo che tutti possano dare il proprio massimo nell’apprendimento (Tomlinson, 2006).
Differenziare l’insegnamento apprendimento significa essenzialmente organizzare in modi differenti il lavoro in classe (articolazione di tempi e spazi, raggruppamenti, definizione di nuclei tematici disciplinari…).
Tali approcci favoriscono la realizzazione di una didattica personalizzata ed inclusiva che preveda un’accettazione positiva di tutti gli allievi e che li metta al centro del processo di insegnamento apprendimento-valutazione, sollecitando e valorizzando le potenzialità che ciascuno possiede in un contesto collettivo.
Anche l’uso delle TIC, e in particolare della LIM, può risultare adeguato alle esigenze degli allievi con BES, poiché l’ampio ricorso a risorse di tipo iconico favorisce l’apprendimento attraverso l’impiego della memoria visiva; la memoria delle immagini risulta, infatti, generalmente più persistente rispetto alla memoria stimolata dai canali uditivi.
Si ricorda inoltre la possibilità di utilizzare alcune strategie di base di insegnamento-apprendimento secondo l’approccio neocomportamentale, con varie tecniche educative e metodologie di intervento, in cui il ruolo dell’insegnante è quello di far acquisire comportamenti maggiormente adattivi e di organizzare i setting educativi in modo da rinforzare i nuovi comportamenti appresi.
Tra queste se ne citano solo alcune: task analysis, prompts, fading, tecniche per l’apprendimento senza errori, rinforzamento positivo, modeling, shaping, chaining, generalizzazione e mantenimento.
In tutti i casi, l’insegnante con la sua competenza e con il suo atteggiamento rappresenta il più importante “mediatore didattico”. Si precisa, inoltre, che in nessun modo la personalizzazione e l’individualizzazione devono significare isolamento degli allievi e quindi collocarsi in opposizione ai processi di socializzazione; al contrario, si ribadisce la loro finalizzazione in termini inclusivi e di compartecipazione di tutti.
L’individualizzazione e la personalizzazione per ciascun allievo con BES, e la conseguente redazione di un PDP, devono essere considerate misure ordinarie.
RISORSE CONSIGLIATE PER TE DIDATTICA PERSONALIZZATA E INDIVIDUALIZZATA PER DSA E BES.
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Buon lavoro.