L’essere genitore è, come si dice, uno dei compiti più difficili dell’esistenza, in grado di mettere in crisi la maggior parte delle persone. Saper dosare regole e libertà, dipendenza ed autonomia, soprattutto con figli adolescenti, non è facile, giacché si rischia di sfociare nell’autoritarismo oppure, all’opposto, nell’eccessivo permissivismo. STILI EDUCATIVI GENITORIALI
Sapere dare dei limiti ai propri figli è uno dei compiti fondamentali dei genitori, e in questa possibilità sta racchiuso il significato profondo della capacità di poterli/saperli educare. L’etimologia della parola educare deriva da e-ducere, cioè condurre via, condurre fuori da: dà l’idea di fare uscire, portare all’aperto, vale a dire simbolicamente far emergere dal bambino quello che già c’è, potenziarlo ed insegnargli a gestirselo. STILI EDUCATIVI GENITORIALI
E’ un processo attraverso il quale i figli ricevono e imparano quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui sono inseriti. Per fare questo un adulto deve indicare, proporre, a volte anche imporre una strada da imboccare: questo perché da una parte c’è il desiderio che il proprio figlio segua determinate orme, ma soprattutto perché una convinzione radicata, che per l’adulto ha un senso fondamentale, vuole essere trasmessa anche al figlio, perché dia senso anche alla sua vita.
Costruire dei limiti, attraverso l’acquisizione delle regole è necessario, purché queste ultime non ledano e non annullino l’individualità e la libertà dei propri figli. Sin dalla nascita il piccolo ha infatti bisogno di un intervento costante da parte degli adulti, in grado di contenere, regolare e instradare le sue richieste, le spinte evolutive, i suoi impulsi ancora molto istintivi. Questo significa per l’adulto, nel quotidiano, saper mantenere una certa fermezza educativa, nel pronunciare un “no” e riuscire a mantenerlo in maniera risoluta. STILI EDUCATIVI GENITORIALI
Eppure spesso questo ruolo educativo viene disatteso. I motivi possono essere molteplici, dai più concreti a quelli legati alla sfera intima di ciascuno: per stanchezza, comodità, a causa dei sensi di colpa, o per la paradossale mancanza della capacità di sostenere il ruolo di adulto nei confronti di un piccolo (quanto spesso si sente dire “mio figlio ed io abbiamo confidenza come fossimo amici”?, e non si tratta di un’attitudine che emerge all’improvviso con l’adolescenza, ma si costruisce già da quando il figlio è relativamente piccolo).
Sono stati individuati alcuni stili educativi particolarmente disfunzionali perché facilitano una visione del mondo piuttosto irrazionale:
• Stile iperansioso: è riscontrabile in quei genitori che si preoccupano eccessivamente per la sicurezza fisica del bambino. Crea bambini timidi, paurosi, insicuri, che fuggono le novità alla ricerca della sicurezza in modo ossessivo.
• Stile iperprotettivo: genitori che cercano di evitare al bambino ogni minima frustrazione, perché temono che potrebbe soffrire in modo irreparabile per il resto della sua vita. Ciò può costituire un grosso problema in quanto viene ostacolata nel bambino la possibilità di imparare a tollerare i disagi e le frustrazioni. Crea bambini ansiosi, egocentrici, che non sopportano la frustrazione e non riescono ad ambientarsi al di fuori della famiglia. STILI EDUCATIVI GENITORIALI
• Stile ipercritico: è caratterizzato dalla tendenza a notare ed ingigantire gli errori e i difetti commessi dal bambino. L’adulto sarà sempre pronto ad intervenire per notare ogni minimo difetto, ogni comportamento negativo senza mai far caso, invece, ai comportamenti positivi, adeguati; quindi l’interazione col bambino avviene quasi esclusivamente sotto forma di rimproveri. La paura di sbagliare porta il bambino ad isolarsi, la bassa autostima impedisce relazioni soddisfacenti. Per evitare di sbagliare, si finisce con l’evitare di agire…
• Stile perfezionistico: tipico di quei genitori che considerano sbagliato tutto ciò che non è perfetto al cento per cento. Questo stile educativo è sostenuto dalla convinzione che bisogna riuscire bene in tutte le cose e che il valore di un bambino, come quello dei suoi genitori, dipende dai successi che egli riesce a conseguire. Tali genitori comunicano al bambino che egli vale qualcosa e merita di essere amato solo se riesce in tutto quello che fa, il bambino ha paura di essere disapprovato, vuole che le sue prestazioni siano sempre perfette. Quando si cimenta in qualcosa è molto ansioso, l’errore è vissuto come catastrofe. STILI EDUCATIVI GENITORIALI
• Stile incoerente: i genitori tendono a gratificare o a punire il bambino a seconda del loro umore anziché in base all’adeguatezza o meno del comportamento. Si tratta di genitori che spesso rimproverano il bambino per i suoi errori senza stabilire con lui delle regole chiare. La imprevedibilità della risposta che il genitore fornisce al bambino lo confonde. Questo porta a disturbi del comportamento, ansia, aggressività, insicurezza.
STILI EDUCATIVI GENITORIALI
Tra gli stili di base troviamo lo stile passivo-permissivo, autorevole-democratico e autoritario.
Lo stile passivo-permissivo si riferisce a quello stile educativo nel quale i genitori non si preoccupano abbastanza per i figli e non sorvegliano nessuna delle loro attività o comportamenti; li abbandonano al loro libero arbitrio senza mettere dei freni razionali. Qualunque comportamento del bambino viene accettato passivamente. Questo stile educativo crea insicurezza nel bambino verso le norme esistenti al di fuori del nucleo familiare, problemi comportamentali a diversi livelli, mancanza di comunicazione e bassa o nessuna coscienza sociale.
Lo stile autorevole-democratico stimola nel bambino il rispetto delle norme con una flessibilità conforme alla loro età. Si promuove il rispetto all’autorità e alle norme e allo stesso tempo si lascia il giusto spazio al bambino affinché migliori con lo proprie forze. Gli permette di crescere con i propri mezzi riducendo i possibili rischi e proteggendolo da qualunque avversità. I genitori utilizzano il loro autoritarismo e la permissività nei momenti giusti e nella giusta proporzione. Questo stile promuove nei figli la creatività, l’indipendenza, la sicurezza, i vincoli affettivi, l’iniziativa e l’adattamento sociale.
Lo stile autoritario, si riferisce infatti ad uno stile educativo nel quale le regole e/o i desideri dei genitori sono prestabiliti e devono essere realizzati/e così, senza mai dare spiegazioni. Il non adempiere a queste norme implica rimproveri severi.
Difendendo posizioni come “lo faccio per il suo bene“, “non sa quanto sia conveniente per lui“, ecc…, i genitori diventano direttori assoluti della vita dei loro figli. Questo stile educativo riduce l’iniziativa, la creatività e fa sì che il bambino reagisca in base alla paura verso i rimproveri, e inoltre crea una dipendenza eccessiva e un’ insicurezza preoccupante.
Dott.Orsolina Valeri
www.risorseumaneuropa.org – www.eclab.eu
STILI EDUCATIVI GENITORIALI
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