L’intervento educativo per un bambino con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) richiede un approccio strutturato, coerente e flessibile. Gli insegnanti devono predisporre un ambiente scolastico che favorisca l’attenzione, l’autoregolazione e il coinvolgimento, promuovendo allo stesso tempo comportamenti adeguati e strategie di apprendimento efficaci. L’intervento può essere suddiviso in tre ambiti fondamentali: predisposizione del contesto, gestione delle lezioni, gestione del comportamento.
1. PREDISPORRE UN AMBIENTE FACILITANTE
Aiutare il bambino a prevedere le conseguenze
I bambini con ADHD hanno spesso difficoltà a prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Gli insegnanti possono guidarli nel riconoscere gli effetti delle loro scelte, rendendo più semplice adottare comportamenti adeguati e responsabili.
Costruire un contesto facilitante
Un ambiente favorevole si realizza attraverso:
a) Le routine
Routine chiare e consolidate aiutano il bambino a orientarsi nella giornata scolastica:
- ingresso in classe;
- disposizione in fila;
- inizio delle attività;
- gestione dei tempi di lavoro e delle pause;
- dettatura dei compiti in un orario fisso;
- saluto finale.
b) Le regole condivise
Le regole devono:
- essere formulate in modo positivo (non divieti);
- essere semplici e chiare;
- descrivere azioni concrete e osservabili;
- essere supportate da simboli pittorici colorati;
- essere poche (3-4) e trascritte su un cartellone visibile.
È importante coinvolgere la classe nella loro definizione, affinché vengano interiorizzate e rispettate.
c) L’organizzazione dello spazio
La disposizione dei banchi deve favorire:
- il contatto visivo con l’insegnante;
- la vicinanza a compagni tranquilli;
- la facile raggiungibilità del bambino;
- la riduzione dei distrattori visivi (cartelloni, finestre, orologi, armadi, ecc.).
Una piantina dell’aula può aiutare a pianificare uno spazio funzionale.
d) La gestione del tempo
I bambini con ADHD faticano a stimare la durata e la difficoltà dei compiti. Per aiutarli:
- si può stabilire un tempo indicativo per lo svolgimento delle attività;
- si possono usare simboli visivi per indicare la difficoltà (facile/difficile) e la durata (poco/medio/molto tempo);
- si possono proporre giochi del tipo “secondo te quanto tempo ci vuole per…?”;
- è utile spezzare i compiti lunghi con pause brevi e frequenti.
e) L’organizzazione del materiale
Strategie utili:
- assegnare un colore diverso ai quaderni di ciascuna materia;
- creare cartelloni con il materiale necessario;
- utilizzare figurine da incollare sul diario per aiutare nella preparazione dello zaino;
- stabilire un momento fisso per il controllo del materiale;
- introdurre un sistema a punti o premi per chi porta tutto il necessario.
2. GESTIONE DELLE LEZIONI
Ritmo e modalità didattica
Per favorire la partecipazione del bambino con ADHD:
- variare tono e ritmo della voce;
- alternare attività attive e passive;
- usare stimoli visivi e audiovisivi;
- esplicitare i passaggi da seguire;
- usare i nomi degli alunni;
- chiarire tempi, difficoltà e materiali;
- ridurre la durata delle attività e frammentare i compiti più complessi;
- utilizzare segnali visivi, gestuali o verbali per richiamare l’attenzione o rinforzare i comportamenti corretti.
I compiti a casa
È fondamentale:
- assegnarli sempre nello stesso momento della giornata;
- essere chiari e precisi nelle consegne;
- controllare che il bambino stia scrivendo;
- chiedere a un compagno di ripetere ad alta voce i compiti;
- premiare le consegne scritte correttamente;
- evitare punizioni: meglio incoraggiare l’attenzione e la responsabilità.
Il coinvolgimento della classe
Per favorire l’inclusione:
- utilizzare il tutoraggio tra pari, assegnando ruoli di tutor e ricevente;
- proporre attività in cooperative learning, dove ciascun membro contribuisce all’apprendimento comune.
3. GESTIONE DEL COMPORTAMENTO
Monitoraggio e prevenzione
Per ridurre i comportamenti disfunzionali:
- collocare il bambino in una posizione facilmente osservabile;
- interagire frequentemente, anche con lo sguardo;
- minimizzare i momenti destrutturati;
- chiarire bene cosa ci si aspetta da lui;
- intervenire subito quando si distrae;
- offrire attività più leggere nei momenti critici;
- rinforzare positivamente anche traguardi parziali;
- aiutare il bambino a comprendere le emozioni proprie e altrui.
Osservazione e analisi funzionale
Un intervento efficace richiede un’analisi strutturata del comportamento:
Fase 1: Osservazione libera
- Creare un inventario dei comportamenti problematici.
Fase 2: Selezione dei comportamenti da modificare
- Es. si alza spesso, parla ad alta voce, si oppone alle richieste, non termina i compiti.
Fase 3: Osservazione strutturata
- Usare griglie per rilevare antecedenti, conseguenze, frequenza e momenti della giornata in cui si verificano i comportamenti.
Fase 4: Analisi dei dati
- Identificare i fattori scatenanti e quelli che rinforzano i comportamenti.
Fase 5: Progettazione dell’intervento
- Anticipare le situazioni a rischio;
- eliminare i rinforzi involontari dell’ambiente.
Fase 6: Verifica
- Monitorare l’evoluzione attraverso le stesse griglie per valutare l’efficacia degli interventi.
Classi comportamentali ricorrenti
I comportamenti problematici più frequenti possono essere ricondotti a queste categorie:
- allontanamento dal posto;
- disturbo della lezione;
- aggressività verso oggetti o compagni;
- mancato completamento del lavoro;
- rifiuto di regole o richieste verbali.
Un intervento efficace per i bambini con ADHD richiede coerenza, pazienza e una forte organizzazione scolastica. Non si tratta di “contenere” un comportamento, ma di costruire giorno per giorno le condizioni perché il bambino possa partecipare con serenità e successo alla vita scolastica.
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