Che cos’è l’ADHD
L’acronimo ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) indica quella che è comunemente riconosciuta come la sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Le iniziali ADD (Attention Deficit Disorder ) indicano la variante puramente inattentiva della stessa patologia.
Con il termine ADHD si identifica un disturbo dello sviluppo neuropsichico del bambino che include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività, generati dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente, rendendo difficoltosi, e in taluni casi addirittura impedendo, il normale sviluppo e l’integrazione.
La diagnosi e la terapia dell’ADHD possono non essere semplici a causa della natura eterogenea, complessa, multifattoriale della patologia e della presenza nel 70-80% dei casi di coesistenti problematiche che possono variare da disturbi oppositivo-provocatori, a disturbi della condotta, dell’apprendimento (quali dislessia, disgrafia, ecc.), disturbi d’ansia e, con minore frequenza, disturbi dell’umore, disturbi ossessivo-compulsivi e tic.
CHE COSA È L’ADHD
Le cause
Le cause dello sviluppo dell’ADHD non sono ancora del tutto note, tuttavia è possibile ipotizzare che all’origine vi sia una molteplicità di fattori di cui i più probabili hanno una componente genetica o sono riferibili alle condizioni sociali e fisiche del bambino. Infatti nel 75% dei casi la malattia può essere ereditaria o legata alla morfologia cerebrale, così come dipendere da fattori prenatali, perinatali o traumatici.
Non sono tuttavia da escludere alcuni aspetti ambientali, quali l’esposizione durante la gravidanza e nel corso dei primissimi anni di vita ad alcol e fumo (è noto infatti che la nicotina potrebbe causare ipossia, ossia la carenza di ossigeno nel feto); complicanze durante la gravidanza e il parto; la prematurità; infezioni e malattie infettive, quali la varicella, contratte anch’esse durante la gravidanza, alla nascita o nei primi anni di vita.
CHE COSA È L’ADHD
I soggetti colpiti
L’ADHD è una malattia infantile: la percentuale di bambini colpiti nel mondo si aggira tra il 3% e il 5% con un rapporto maschi/femmine che va da 4:1 a 9:1. Una percentuale variabile tra il 30 e il 50% potrà presentare i sintomi successivamente anche in età adulta.
Nonostante alcune madri inizino a descrivere i sintomi di ADHD dei loro bambini durante i primi anni di età, essi si rendono evidenti solo al momento dell’iscrizione alla scuola dell’infanzia o alla scuola primaria, allorché i bambini manifestano una scarsa adattabilità alle regole sociali nei confronti degli altri compagni o degli insegnanti, unita ad un basso livello di attenzione, distraibilità e scarso controllo degli impulsi.
In età adolescenziale i sintomi tipici di ADHD, specie nelle ragazze, potrebbero accentuarsi al verificarsi dei primi cambiamenti ormonali all’età di 13 o di 14 anni.
CHE COSA È L’ADHD
Sintomatologia
Disattenzione, iperattività e impulsività sono gli elementi chiave nel comportamento dei soggetti colpiti da ADHD. La maggiore difficoltà nella diagnosi di questa malattia è rappresentata dall’impossibilità di tracciare una linea di demarcazione netta tra normalità e comportamenti dovuti a livelli patologici di disattenzione, iperattività e impulsività .
Occorre tuttavia tenere sempre presente che per poter fare una diagnosi certa i sintomi nel bambino devono manifestarsi in almeno due contesti di vita tra loro diversi (ad esempio casa e scuola), che siano presenti da almeno sei mesi e che i tratti comportamentali si discostino da quelli degli altri bambini nelle stesse condizioni e della stessa età.
Inoltre, unitamente agli aspetti sopra citati, è necessario che le manifestazioni compaiano prima dei 7 anni di età e che abbiano ripercussioni gravi a tal punto da compromettere il rendimento scolastico e/o sociale. A seconda della prevalenza di elementi di iperattività, impulsività o di disattenzione o di elementi combinati dell’uno e dell’altro tipo, si avrà una diversa sintomatologia.
CHE COSA È L’ADHD
Disattenzione
I sintomi relativi alla disattenzione, che si riscontrano soprattutto in bambini che rispetto ai loro coetanei hanno evidente difficoltà a rimanere attenti o a concentrarsi su uno stesso compito per un periodo di tempo sufficientemente prolungato, variano dalla difficoltà nel prestare attenzione ai dettagli, a banali “errori di distrazione”, a compiti e lavori incompleti e disordinati.
Il bambino, in questo caso, mostra il comportamento tipico di chi non ascolta ed è facilmente distraibile da suoni o da altri stimoli irrilevanti, dando sempre l’impressione di avere la testa da un’altra parte quando gli si parla direttamente. Anche il banco è spesso disordinato e con questa modalità gestisce anche il materiale scolastico.
Le problematiche attentive diventano più evidenti di fronte a compiti poco attraenti e motivanti, ma si possono trasferire anche a situazioni ludiche costringendo il bambino a passare da un gioco ad un altro, senza tuttavia completarne alcuno. Un bambino che manifesta sintomi di disattenzione:
• È facilmente distratto, perde i dettagli, dimentica le cose, passa spesso da un’attività all’altra;
• Ha difficoltà a concentrarsi su una cosa;
• Si annoia con un compito, dopo pochi minuti, a meno che non stia facendo qualcosa di divertente;
• Ha difficoltà a focalizzare l’attenzione sull’organizzazione e il completamento di un compito o ad imparare qualcosa di nuovo;
• Ha difficoltà a completare o svolgere compiti a casa, spesso perdendo le cose (per esempio, matite, giocattoli, fogli) necessarie per completare le attività;
• Non sembra ascoltare quando gli si parla;
• Sogna ad occhi aperti, va facilmente in confusione e si muove lentamente;
• Ha difficoltà ad elaborare le informazioni con la stessa rapidità e precisione degli altri bambini;
• Ha difficoltà a seguire le istruzioni.
CHE COSA È L’ADHD
Iperattività
Si tratta di un eccessivo livello di attività motoria che il bambino manifesta con una continua agitazione, con la difficoltà a mantenersi seduto e fermo al proprio posto, tanto da sembrare “animato da un motorino inesauribile”.
Molto spesso i movimenti di tutte le parti del corpo (gambe, braccia e tronco) non sono armonicamente diretti al raggiungimento di uno scopo. Il bambino iperattivo infatti:
• Spesso muove le mani o i piedi o si agita sulla seggiola;
• Si alza in classe o in altre situazioni dove ci si aspetta che rimanga seduto;
• Corre in giro o si arrampica eccessivamente in situazioni in cui non è appropriato (in adolescenti e adulti può essere limitato ad una sensazione soggettiva di irrequietezza);
• Ha difficoltà a giocare o ad impegnarsi in attività tranquille in modo quieto;
• È continuamente “in marcia” o agisce come se fosse “caricato a molla”;
• Parla eccessivamente.
Il quadro sintomatologico varia a mano a mano che il bambino cresce e l’iperattività dei primi anni di vita può, nel 35% dei casi, attenuarsi sensibilmente in adolescenza. Questo non vuol dire però che basta aspettare che il bambino cresca e che il problema si risolva da solo, in quanto il rischio, in assenza di un intervento psicologico clinico mirato e precoce, è che possano svilupparsi altri disturbi psicopatologici: disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento, disturbi della comunicazione, disturbi affettivo-relazionali.
CHE COSA È L’ADHD
Impulsività
L’impulsività si manifesta nella difficoltà a dilazionare una risposta, ad inibire un comportamento inappropriato, ad attendere una gratificazione. I bambini impulsivi rispondono troppo velocemente (a scapito dell’accuratezza delle loro risposte), interrompono frequentemente gli altri quando stanno parlando, non riescono a stare in fila e attendere il proprio turno nei giochi, compiono azioni pericolose senza soppesare le conseguenze negative dell’atto.
CHE COSA È L’ADHD
Il bambino impulsivo:
• Spesso “spara” delle risposte prima che venga completata la domanda;
• Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno;
• Interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri (ad esempio irrompe nei giochi o nelle conversazioni degli altri).
Si distinguono tre sottotipi nell’ADHD:
• Tipo con disattenzione predominante;
• Tipo con iperattività-impulsività predominanti;
• Tipo combinato.
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