COMPITI A CASA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: BUONE PRATICHE PER IL SUPPORTO
I compiti a casa rappresentano da sempre un momento cruciale nel percorso scolastico di ogni alunno. Tuttavia, per gli studenti con bisogni educativi speciali (BES), questo momento può trasformarsi in un ostacolo, un’esperienza faticosa e, a volte, persino frustrante. Insegnanti e genitori si interrogano spesso su come bilanciare il diritto all’apprendimento con la necessità di rendere il lavoro domestico accessibile, motivante e non penalizzante. È quindi fondamentale adottare strategie inclusive che tengano conto delle reali capacità e dei tempi di ciascun alunno, affinché i compiti diventino un’occasione di consolidamento e non un terreno di scontro. COMPITI A CASA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Rivedere la funzione del compito COMPITI A CASA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
In un’ottica inclusiva, è necessario rivedere la funzione stessa del compito a casa. Non può essere pensato come un’estensione indifferenziata della lezione frontale, ma deve diventare un’opportunità per rafforzare l’autonomia, consolidare gli apprendimenti in modo graduale e promuovere la motivazione. Per gli alunni con BES, ciò significa riformulare le consegne affinché siano comprensibili, fattibili e calibrate sulle potenzialità individuali.
È importante differenziare tra quantità e qualità: assegnare meno esercizi non significa “abbassare l’asticella”, ma permettere allo studente di lavorare in modo più profondo su ciò che realmente ha bisogno di rafforzare. Ogni compito dovrebbe essere un piccolo passo in avanti, non una prova di resistenza.
Strategie efficaci di supporto COMPITI A CASA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
✳️ Personalizzazione delle consegne: Utilizzare istruzioni chiare, essenziali e visive per spiegare cosa va fatto. Eventualmente allegare esempi o modelli.
✳️ Uso di strumenti compensativi: Gli alunni con DSA o altre difficoltà possono beneficiare di mappe, schemi, audioletture, software dedicati o semplici sintesi già predisposte.
✳️ Riduzione e selezione dei compiti: Non tutto ciò che viene proposto alla classe deve essere assegnato a tutti. Scegliere compiti significativi, evitando esercizi ripetitivi o a basso valore cognitivo.
✳️ Tempi personalizzati: Alcuni studenti hanno bisogno di più tempo o di suddividere l’attività in sessioni brevi. È utile fornire indicazioni concrete su come gestire il tempo.
✳️ Valutazione dell’impegno, non solo del risultato: Premiare la costanza, la cura e il tentativo è fondamentale per rinforzare l’autoefficacia, soprattutto nei bambini che hanno vissuto esperienze di insuccesso.
Ruolo della famiglia e della scuola COMPITI A CASA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
La collaborazione tra scuola e famiglia è un pilastro imprescindibile. I genitori non devono sentirsi soli nel sostenere i figli, né essere trasformati in supplenti. È utile stabilire un dialogo chiaro, realistico e sereno tra insegnanti e famiglie, spiegando le modalità di supporto e condividendo le finalità delle attività assegnate.
Anche all’interno del team docente è necessario lavorare in modo coerente, affinché le richieste non siano frammentarie o contraddittorie. Un approccio condiviso permette di creare un ambiente prevedibile e rassicurante per lo studente.
Costruire routine sostenibili COMPITI A CASA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Un elemento determinante per il successo è la creazione di routine quotidiane: orari stabili, ambienti di studio silenziosi, pause programmate, uso di agende visive o tabelle di marcia. Per molti alunni con BES la prevedibilità è una condizione essenziale per mantenere la concentrazione e ridurre lo stress. Coinvolgere i bambini nella costruzione di queste routine rafforza il senso di controllo e di responsabilità. COMPITI A CASA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Quando i compiti diventano occasione di crescita
Con un’attenta progettazione, i compiti a casa possono smettere di essere un peso e diventare uno strumento utile per far crescere lo studente non solo sul piano cognitivo, ma anche su quello emotivo e relazionale. Gli insegnanti hanno il compito di ascoltare i bisogni, osservare i segnali di fatica, accogliere le segnalazioni delle famiglie e modulare le proposte con flessibilità e competenza. Nessun compito dovrebbe generare ansia o diventare motivo di conflitto. Ogni esercizio, invece, può essere l’occasione per scoprire il piacere di imparare, un passo alla volta.
Approfondimenti utili
- Linee guida per i compiti inclusivi – Fondazione Agnelli
- STRATEGIE DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BES.







