UTILIZZO DEI REGOLI
Da un certo tempo è sconsigliato, da certi autori di didattica della matematica, l’uso dei regoli di Cousinaire-Gattegno e a questo proposito vorrei fare alcune considerazioni per meglio comprendere lo spirito delle critiche. UTILIZZO DEI REGOLI
L’intelligenza numerica è innata, (ce lo insegnano alunni che imparano “nonostante i docenti”), ma in tutti può essere potenziata, partendo dall’istruzione della zona di sviluppo prossimale dei “domini specifici”.
Alcuni esempi di intervento con materiali integrati.
Il concetto di dominio specifico, ad oggi, è misconosciuto dai più, poiché già se guardiamo i quaderni degli alunni fino alla scuola secondaria, notiamo un proliferare di regolette verbali, a volte espresse anche con un linguaggio astruso, sulle operazioni e i suoi algoritmi, sulle proprietà matematiche e su tutto quello che si deve sapere per risolvere problemi; il tutto da mandare a memoria per la buona gloria della comprensione concettuale e del problem-solving matematici che a quanto dicono regnano solo nel loro dominio specifico.
Fermiamoci, quindi, all’uso sbagliato nella scuola del materiale strutturato con particolare riferimento ai numeri-colore.
Le critiche emergenti sarebbero che essi frenerebbero il subtizing, la stima e il conteggio numerico, ponendo contro l’acquisizione di tali concetti “in primis” il forte distrattore del colore.
In seguito sono condannate le seguenti caratteristiche dei numeri-colore: il colore, la grandezza e la disposizione che altererebbero, ponendosi come misconcezioni, l’acquisizione efficace del numero.
Alcuni esempi di intervento con materiali integrati.
Chi ha avuto a che fare direttamente e per molto tempo con i bambini, sa che le misconcezioni sono presenti nei due periodi antecedenti la fase operatorio-formale, quello pre-operatorio e quello operatorio-concreto, Maria Montessori parlava di errori infantili dai quali partire per comprendere come funzionava l’acquisizione dei concetti; Piaget ha poi dato un nome specifico a tali modi di pensare inserendoli nella fase del Realismo in cui la comprensione agita dai bambini è di tipo soggettivo, ed ai sogni, ai pensieri, alle parole vengono attribuiti gli stessi caratteri di sostanzialità e di materialità della realtà fisica. UTILIZZO DEI REGOLI
In questa fase sono presenti i concetti di antropomorfismo, animismo e nominalismo.
Quali allora le misconcezioni che si svilupperebbero a causa dei numeri-colore?
In primo luogo è condannato il colore: non è vero che il numero sette è nero; il nero è una caratteristica percettiva che nulla ha a che fare con la quantità sette. Sotto processo sono anche i “muretti” fatti con i regoli: il muretto non servirebbe né per il subtizing, né per la stima, né per avviare alla composizione e scomposizione dei numeri. UTILIZZO DEI REGOLI
La stima non sarebbe facilitata a causa del distrattore colore – grandezza non facilmente individuabile; in questo modo anche il subtizing e il conteggio sarebbero ostacolati.
I concetti di maggiore, minore, uguale, in quanto i segni grafici, sarebbero disturbati dalla linearità dei regoli e dal fatto che la differenza si riferisce alla grandezza e non al numero e a questo proposito ben sappiamo che la difficoltà nell’acquisizione di tale concetto è legata maggiormente al diverso orientamento spaziale dei simboli e non alla loro semeiotica.
Personalmente non ho mai incontrato difficoltà ad insegnare matematica con l’aiuto dei regoli. Certo esistono bambini particolarmente predisposti che giungono all’astrazione senza aver bisogno di alimentatori percettivi, ma i più agiscono il passaggio più lentamente ed è per questi che funziona il materiale strutturato quale i regoli, il domino, i pezzi lego, il materiale multibase, che si offrono alla manipolazione, alla scoperta per vedere cosa “c’è dentro”. UTILIZZO DEI REGOLI
La stessa reversibilità del pensiero e la “conservazione della quantità” può trarre giovamento dall’uso del materiale “smontabile”.
Alcuni esempi di intervento con materiali integrati.
Il materiale di Camillo Bortolato, a giusta causa oggi molto in voga, è un metodo analogico che partendo dall’idea di conteggio delle dita, prima forma di quantificazione adoperata dai nostri progenitori, arriva all’uso di una tastierina che è, nella sua fattura, in analogia con le dita delle due mani. Si avvia così molto facilmente il subtizing, la stima, il conteggio sulla famosa linea del 20, del cento, del mille… UTILIZZO DEI REGOLI
Una volta fuori dalla fase operatorio-concreta, alcuni alunni che hanno usato materiali strutturati riescono ad attivare forme economiche di calcolo mentale che li rendono esperti e competenti in matematica.
Un’ultima considerazione: chi è in grado di sostenere con sicurezza quali e quanti domini diversi concorrono nella formazione di un dominio specifico?
Solo un’attenta e processuale osservazione degli alunni è in grado di definire le infinite vie che gli alunni imboccano per apprendere. Questo è il segreto, perciò nessuna inibizione di un materiale rispetto ad un altro! UTILIZZO DEI REGOLI
Nessuno strumento passa di moda… tutti dovrebbero servire per una personalizzazione opportuna degli apprendimenti perché, come sostengono i costruttivisti, ognuno apprende in modo personale ed, a volte, qualcuno ha bisogno di strutturare i passaggi da una fase all’altra con un facilitatore che solo un insegnante attento è in grado di scegliere. UTILIZZO DEI REGOLI
Alcuni esempi di intervento con materiali integrati.
Autrice: Dott.sa Rosaria Troiso
Pedagogista e Logopedista
Spero che questo articolo ti sia stato utile.
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