Strumenti compensativi
Se attraverso un intervento riabilitativo mirato il Disturbo Specifico dell’Apprendimento permane e per il ragazzo risulta pesante affQUArontare le discipline scolastiche, vale la pena adoperarsi affinché egli non perda la motivazione alle materie scolastiche e non perda la possibilità di accedere a nuove informazioni e apprendimenti. Anche un ragazzino con grave Disturbo Specifico dell’Apprendimento può apprendere: gli è però impossibilitato a farlo attraverso la letto- scrittura e quindi è necessario offrirgli degli strumenti compensativi che gli consentano di apprendere (la storia, la geografia, le scienze), e dunque di accedere alle informazioni in maniera adeguata al suo modo di apprendere e di aiutarlo a rendersi autonomo in ambito scolastico.
Le nuove tecnologie informatiche mettono a disposizione dei programmi che permettono di vicariare, compensare le difficoltà dei bambini dislessici. Esistono dei software con sintesi vocale, che trasforma il testo digitale in audio simulando adeguatamente la lettura umana, e altro software che semplifica e supporta l’abilità di scrittura attraverso di queste il ragazzo può apprendere autonomamente le materie di studio.
STRUMENTI COMPENSATIVI
Gli strumenti utilizzabili sono:
• Libri digitali;
• Sintesi vocale;
• Predizione ortografica;
• Suggerimento lessicale;
• Controllo ortografico;
• Calcolatrice;
• Strategie di studio adattate.
STRUMENTI COMPENSATIVI
Per padroneggiare al meglio la scrittura è necessario disporre di alcune competenze di base. Si tratta infatti di un’attività complessa che avviene in più momenti e che prevede una forte coordinazione sia visivo-fonologica che motoria. Se una di queste specifiche abilità venisse a mancare, ci troveremmo di fronte a dei disturbi della scrittura che nel primo caso prenderebbero il nome di disortografia, nel secondo di disgrafia.
La disgrafia è caratterizzata da una grafia poco fluida, di difficile comprensione, disordinata, lenta. È quindi un disturbo che va ad intaccare la mera resa “grafica” del testo e non ne pregiudica la correttezza ortografica. La disortografia è invece l’incapacità di tradurre in maniera corretta nello scritto quelli che sono i suoni del linguaggio parlato.
È strettamente connessa alla dislessia e ne presenta tutti i sintomi più caratteristici, solo trasposti nella scrittura. Come già scritto in altri articoli, ci sarà quindi confusione fra fonemi simili, come ad esempio fra consonanti sorde e sonore, e fra grafemi simili, cioè fra lettere che si scrivono in maniera identica, solo rovesciate o invertite, come la “b” e la “d”. Ci saranno inversioni nella successione dei foni all’interno della parola, ottenendo parole come “peraco” piuttosto che “pecora” e “cilaca” anziché “cicala”.
Potremmo trovarci di fronte a casi di omissione, come la lenizione di consonanti doppie o la caduta di consonanti e vocali intermedie. Avremo casi di separazione e mal accentazione. Sono state elaborate molte ipotesi sulla causa di tale deficit, ma finora non si è mai giunti a risultati univoci ed esaustivi. STRUMENTI COMPENSATIVI
Sappiamo che ogni emisfero è adibito al controllo della parte opposta del corpo: piede, braccio e dita sinistri sono quindi controllati dall’emisfero destro, e viceversa.
Nell’emisfero sinistro è notevolmente più sviluppata la zona adibita al linguaggio ed è proprio di quella zona che usufruiranno i destrimani durante il processo di scrittura. I mancini invece, contrariamente alla stragrande maggioranza di essi, utilizzeranno l’emisfero destro, meno specializzato in tal senso.
Proprio per questo si è portati a credere che la maggior causa di disturbi quali la dislessia e la disortografia siano proprio il mancinismo e la mal laterizzazione. Queste tesi sono supportate anche dalle statistiche, secondo cui circa la metà dei dislessici sarebbero mancini. Altri ritengono che l’eziologia di questo deficit sia da ricercare in una errata organizzazione spazio-temporale. I bambini che ne sono affetti, infatti, spesso non riescono a distinguere bene destra e sinistra e fanno confusione soprattutto con quelle lettere di forma identica, però invertite. Non bisogna scordare che in alcuni casi ci si trova di fronte a veri e propri disturbi della percezione, che possono essere sia uditivi che visivi.
Soprattutto i problemi dell’apparato visivo vengono spesso indicati come cause della dislessia, quest’ipotesi però non è supportata da un sufficiente numero di casistiche. A fronte infatti di un certo numero di dislessici che presentano disturbi alla vista, molti altri non ne sono affetti. E’ da aggiungere che, non tutti quelli con un certo tipo di problemi alla vista sono dislessici. La correlazione fra le due cose quindi è tutt’altro che immediata.
Una sintesi completa qui.
STRUMENTI COMPENSATIVI
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