STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE
L’educazione Inclusiva comporta la trasformazione della Scuola per poter incontrare e rispondere alle esigenze di tutti. Essa è un costante processo di miglioramento, volto a sfruttare le risorse esistenti, specialmente le risorse umane per sostenere la partecipazione all’istruzione di tutti gli studenti all’interno di una comunità.
Questo modello ha come scopo l’adattamento della scuola alle esigenze di apprendimento dei bambini e non solo l’adattamento dei bambini alla scuola.
Insegnare ad alunni con tipologie diverse di difficoltà è un aspetto del saper insegnare. Ciò di cui la Scuola ha bisogno sono delle buone prassi didattiche, dei mezzi adatti alle capacità di ciascuno.
Quindi è opportuno che gli insegnanti conoscano molti strumenti didattici, molti metodi, molti modi di lavorare e di organizzare la classe. Occorre che essi conoscano i processi attraverso cui di volta in volta trasformare, modificare, curvare tali strumenti per renderli adatti ai bisogni di tutti e di ciascuno.
Le principali linee d’azione attraverso cui costruire una didattica realmente inclusiva, possono essere, secondo M. Tarabusi, le seguenti:
STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE
- Costruire percorsi di studio partecipati
- Partire dalle conoscenze e dalle abilità pregresse degli studenti
- Contestualizzare l’apprendimento, favorire la ricerca e la scoperta
- Realizzare attività didattiche basate sulla cooperazione
- Sviluppare negli studenti competenze metacognitive
STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE
Pertanto, le metodologie e le strategie didattiche di una Scuola Inclusiva devono essere volte a:
- ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione-studio interrogazioni …)
- sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti
- minimizzare i punti di debolezza (errori ortografici, deficit nella memoria di lavoro, lentezza esecutiva, facile affaticabilità, mancata autonomia nella lettura….)
- facilitare l’apprendimento attraverso il canale visivo (avvalendosi di organizzatori grafici, come schemi, mappe, immagini, filmati) e il canale uditivo (audiolibri, registrazioni, sintesi vocale o lettore umano, libri di testo digitali)
- favorire un dialogo in tutte le attività con i compagni della classe
STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE
Ipotesi per una lezione efficace:
- iniziare l’attività con una sintesi della lezione precedente, coinvolgendo tutti con domande flash (“warm up”)
- avvalersi del “brainstorming” visivo e grafico per “orientarsi” nelle informazioni (creando “Mappa della lezione” da seguire durante le attività)
- variare azioni e contenuti, sollecitando diverse abilità, affinché ciascuno possa trovare il suo spazio e favorire la motivazione
- ogni tanto interrompere e fare sintesi dei contenuti
- riprendere e ripetere in modi diversi i concetti più importanti (controllare spesso se gli alunni seguono … se è chiaro il percorso)
- prediligere strategie di apprendimento cooperativo, come il cooperative learning o il lavoro a coppie, in cui le capacità cognitive dell’alunno con BES possano esprimersi nell’interazione con i compagni, incaricati di fungere da mediatori per le strumentalità di base
- fornire materiale registrato per riascoltare la lezione
STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE
Per concludere possiamo affermare che le metodologie didattiche più appropriate per il potenziamento degli apprendimenti negli alunni con BES e non solo, sembrano essere le seguenti:
- Cooperative Learning (Sviluppa forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli allievi e veicola le conoscenze/abilità/competenze)
- Peer-Tutoring (Apprendimento fra pari: lavori a coppie)
- Problem Solving (Favorisce la centralità del bambino/ragazzo e realizza la sintesi fra sapere e fare, sperimentando in situazione)
- Didattica multisensoriale (Uso costante e simultaneo di più canali percettivi – visivo, uditivo, tattile, cinestesico- incrementa l’apprendimento)
- Tecnologie didattiche (Uso di computer, notebook, tablet, LIM, software specifici)
STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE
Nei paragrafi seguenti mi soffermerò ad analizzare alcune delle suddette strategie didattiche ed a promuovere un “modo nuovo di fare scuola” che racchiude un po’ tutte le metodologie già citate che risponde al nome di “Flipped Classroom”.
RISORSE CONSIGLIATE PER TE: COOPERATIVE LEARNING COMPENSATIVO PER BES
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Buon lavoro.