STILI COGNITIVI
Lo stile cognitivo viene definito come una particolare ‘impronta‘ o ‘marchio‘ che mostra come le persone utilizzano i processi cognitivi (percezione, attenzione, memoria, comprensione).
Secondo Huteau (1987), gli stili cognitivi possono essere considerati come dimensioni della personalità umana: sono comportamenti cognitivi messi in atto naturalmente, che si verificano nello stesso modo nel corso del tempo, ma che influenzano anche tutti gli aspetti della personalità, le interazioni sociali, gli atteggiamenti e le reazioni emotive. Ogni stile cognitivo è descritto come una dicotomia, all’interno della quale i soggetti si caratterizzano per la loro posizione su un continuum (Cornoldi e De Beni, 1993).
Innumerevoli studi di psicologia hanno analizzato le modalità di preferenza con la quale ciascuno di noi raccoglie ed elabora informazioni, delineando i seguenti stili cognitivi:
STILI COGNITIVI
1. STILE GLOBALE – ANALITICO
Il soggetto può inizialmente indirizzarsi verso una visione panoramica, una vista d’insieme del tema o problema nella sua interezza e poi scendere nei dettagli (globale: prima la foresta e poi gli alberi), o in alternativa può iniziare dai dettagli e dai singoli concetti per poi ricostruire gradualmente un quadro generale (analitico: prima gli alberi e poi la foresta).
Per quanto riguarda l’apprendimento, lo studente con uno stile globale preferisce avere una prima panoramica del materiale di apprendimento e poi scendere nei particolari (cerca di costruire una visione d’insieme degli argomenti prima di iniziare a studiare), chi preferisce uno stile analitico tende a iniziare dai dettagli e successivamente a ricomporre l’argomento nella sua interezza (in un primo momento impara i singoli concetti e solo dopo li mette in relazione a un quadro più generale).
STILI COGNITIVI
2. STILE SISTEMATICO – INTUITIVO
L’approccio sistematico arriva alle soluzioni esaminando una variabile alla volta, procedendo a piccoli passi e cercando tutti i possibili collegamenti; l’approccio intuitivo procede per un’ipotesi o teoria alla volta, che si cerca di confermare o smentire.
Entrambi possono portare a risultati soddisfacenti: lo stile intuitivo può essere veloce nell’individuare una possibile soluzione, ma il ragionamento potrebbe essere approssimativo e limitato alla prima ipotesi confermata; al contrario lo stile sistematico richiede più tempo e teoricamente permette di raggiungere una soluzione più certa, ma il rischio è quello di concentrarsi troppo sui particolari.
Le attitudini legate all’apprendimento relative a questi stili sono: quando sto studiando, ho bisogno di libri o testi che spiegano tutto, parola per parola (sistematico), o al contrario, quando sto studiando, formulo un’ipotesi personale cercando di verificare se è corretta (intuitivo).
STILI COGNITIVI
3. STILE VERBALE – VISIVO
I soggetti che utilizzano uno stile verbale preferiscono usare il linguaggio (testo, discorso, ecc.); chi utilizza uno stile visivo tende a preferire la comunicazione visiva e spaziale, come immagini statiche e in movimento, schemi sintetici, diagrammi e tabelle.
Lo studente ‘verbale’ preferisce leggere e studiare ripetendo ad alta voce il testo; lo studente ‘visivo’ ha bisogno di immagini, mappe, diagrammi e tabelle per capire meglio il testo.
4. STILE IMPULSIVO – RIFLESSIVO
Il soggetto impulsivo tende a scegliere soluzioni lì per lì – non ottimali; al contrario il soggetto riflessivo risponde più lentamente e con più ponderazione.
Gli studenti riflessivi prima dello studio pianificano con attenzione tutti i passaggi e pensano prima di prendere una decisione; invece gli studenti impulsivi tendono a studiare nel loro tempo libero o solamente prima di un esame, ma il processo decisionale si traduce rapidamente in azione.
STILI COGNITIVI
5. STILE DIPENDENTE DAL CONTESTO – INDEPENDENTE
I soggetti con un approccio dipendente dal contesto tendono a sottolineare la connessione tra l’argomento in sé e il contesto e si concentrano in particolare sulla relazione tra i singoli concetti e argomenti; per converso, chi adotta uno stile indipendente tende a isolare i singoli argomenti dal resto, senza preoccuparsi di creare collegamenti.
Gli studenti contesto-dipendenti tendono a sottolineare i legami tra il tema e il quadro di riferimento e cercano di trovare più relazioni tra concetti, idee, temi; al contrario, gli studenti contesto-indipendenti tendono a isolare i singoli argomenti dal resto, ad individuare all’interno di un testo i concetti di base e impararli senza preoccuparsi di collegarli uno all’altro.
STILI COGNITIVI
6. STILE CONVERGENTE – DIVERGENTE
Il pensiero convergente è logico-consequenziale, inizia dalle informazioni per raggiungere un’unica soluzione del problema; il pensiero divergente, invece, inizia dalle informazioni e raggiunge le soluzioni tramite vie laterali, percorsi meno diretti e logici, creando una grande varietà di risposte originali e flessibili.
Lo studente che adotta uno stile convergente ha un approccio logico e sequenziale a temi o problemi e tende a concentrarsi esclusivamente o principalmente su ciò che è necessario per superare la prova o l’esame; gli studenti con uno stile divergente sono più interessati a concentrarsi su temi che arricchiscano la loro cultura personale, basandosi su percorsi personali.
7. STILE RISOLUTORE – ASSIMILATORE
I soggetti che utilizzano uno stile risolutore preferiscono l’azione e i risultati concreti, pertanto di fronte a un problema cercano soluzioni soddisfacenti che sono contingenti e richiedono il minor dispendio di energia/risorse. Coloro che utilizzano uno stile assimilatore preferiscono cercare i risultati soddisfacenti attraverso percorsi esaustivi e complessi che non sono necessariamente legati ad un uso pratico o limitati a necessità contingenti.
STILI COGNITIVI
Per quanto riguarda lo studio, gli studenti ‘risolutori‘ preferiscono un testo più chiaro e conciso possibile per apprendere i concetti di base, mentre l’assimilatore per un dato problema o questione tende ad indagare e confrontare le posizioni di più autori.
Ricordiamo che ognuno di noi può utilizzare diversi stili, secondo la situazione e l’argomento. Tuttavia, gli insegnanti dovrebbero essere consapevoli della loro esistenza, in modo da poter anticipare potenziali problemi e riformulare le presentazioni, i concetti e le conoscenze, per renderli più facilmente comprensibili da parte di persone con stili diversi.
Infine, l’insegnante deve cercare di evidenziare presso gli allievi come diverse strategie di pensiero possano portare alle stesse conclusioni o, al contrario, come l’affrontare un problema con diversi stili di pensiero possa condurre a conclusioni diverse ma spesso ugualmente valide.
L’integrazione dei diversi approcci ci può aiutare a vedere lo stesso fenomeno da punti di vista differenti, mettendo in luce alcuni aspetti piuttosto che altri e favorendo soluzioni o conoscenze innovative.
Fonte: L’uso della LIM nella Didattica. Manuale per Insegnanti. LIFELONG LEARNING PROGRAMME 2011 – LEONARDO DA VINCI Transfer of Innovation [LLP/LdV/TOI/2011/IRL-503]
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