QUALI SONO I MODELLI DI INSEGNAMENTO?
Nel mondo della scuola e della formazione si parla spesso di strategie, approcci e metodologie, ma raramente ci si sofferma in modo sistematico su un concetto chiave: il modello di insegnamento. Eppure, sapere quali sono i modelli di insegnamento e comprenderne le logiche profonde è essenziale per ogni educatore che voglia agire con consapevolezza, efficacia e coerenza. MODELLI DI INSEGNAMENTO
Ogni docente, nel momento in cui entra in classe, agisce secondo un modello (più o meno esplicito) che guida le sue scelte didattiche, le modalità comunicative, il rapporto con gli alunni e l’organizzazione dell’ambiente. Ma quali sono i principali modelli di insegnamento? E quali implicazioni comportano per chi insegna e per chi apprende?
In questo articolo analizzeremo i principali modelli di insegnamento, fornendo una panoramica chiara e operativa, utile per insegnanti, formatori, educatori e dirigenti scolastici.
COSA SI INTENDE PER MODELLO DI INSEGNAMENTO?
Un modello di insegnamento è una struttura teorico-pratica che descrive e orienta il modo in cui si realizza il processo educativo. Non si tratta semplicemente di una tecnica o di una metodologia, ma di un impalcatura concettuale che integra obiettivi, contenuti, metodi, valutazione e ruolo dell’insegnante e dell’allievo.
In sintesi, un modello risponde alle seguenti domande:
- Qual è il ruolo dell’insegnante?
- Qual è il ruolo dello studente?
- Come si organizza l’apprendimento?
- Quali obiettivi si perseguono?
- Come si valuta?
I PRINCIPALI MODELLI DI INSEGNAMENTO
Nel corso della storia dell’educazione si sono affermati diversi modelli, ciascuno legato a una visione dell’uomo, della conoscenza e della società. Vediamoli nel dettaglio.
1. MODELLO TRASMISSIONE-ASSIMILAZIONE
Il più tradizionale e diffuso, ancora oggi presente in molte aule.
Caratteristiche:
- L’insegnante è il depositario del sapere, trasmette contenuti agli studenti.
- L’alunno ha un ruolo passivo, ascolta, prende appunti, memorizza.
- L’obiettivo è l’acquisizione di conoscenze formali, spesso valutate tramite test e interrogazioni.
Esempi:
- Lezione frontale tradizionale.
- Studio mnemonico.
- Verifica a risposta chiusa.
Riflessione critica: MODELLI DI INSEGNAMENTO
È efficace per trasmettere informazioni in tempi rapidi, ma rischia di non sviluppare il pensiero critico né l’autonomia. Può essere utile se integrato con altri modelli.
2. MODELLO COMPORTAMENTISTA
Basato sulle teorie dell’apprendimento di Skinner e Pavlov, si fonda sul condizionamento e sulla rinforzata associazione tra stimolo e risposta.
Caratteristiche:
- L’apprendimento è visto come modificazione del comportamento attraverso il rinforzo.
- L’insegnante organizza sequenze graduali di compiti, premiando le risposte corrette.
- Si lavora per obiettivi specifici e misurabili.
Esempi:
- Apprendimento programmato.
- Uso di premi/punizioni.
- Schede a livelli crescenti.
Utilità:
Molto utile per studenti con difficoltà specifiche o per apprendere abilità procedurali, ma limitato nella promozione dell’autonomia.
3. MODELLO COGNITIVO-COSTRUTTIVISTA
Ispirato a Piaget, Bruner, Vygotskij, sostiene che l’apprendimento è un processo attivo di costruzione di significati, mediato dal contesto e dalle interazioni.
Caratteristiche: MODELLI DI INSEGNAMENTO
- L’alunno è protagonista: costruisce la conoscenza.
- L’insegnante è mediatore, guida, facilitatore.
- Si privilegiano la scoperta, la riflessione e il problem solving.
Esempi:
- Didattica laboratoriale.
- Apprendimento cooperativo.
- Flipped classroom.
Perché funziona:
Sviluppa abilità metacognitive, competenze trasversali e capacità di pensiero autonomo. Richiede però una regia educativa molto strutturata.
4. MODELLO SOCIO-CULTURALE
Derivato da Vygotskij e dalla pedagogia critica (Freire, Dewey), pone l’accento sulla dimensione relazionale e contestuale dell’apprendimento.
Caratteristiche:
- L’educazione è un processo sociale e dialogico.
- Gli alunni apprendono attraverso l’interazione con adulti e pari.
- L’insegnante crea contesti significativi, autentici e cooperativi.
Esempi: MODELLI DI INSEGNAMENTO
- Circle time.
- Discussioni di gruppo.
- Progetti interdisciplinari.
Vantaggi:
Favorisce l’inclusione, la motivazione, la cittadinanza attiva. Centrale nel promuovere la scuola come comunità educante.
5. MODELLO INQUIRY-BASED LEARNING (IBL)
Modello centrato sulla ricerca e l’indagine, particolarmente efficace nelle discipline scientifiche e tecnologiche.
Caratteristiche:
- Gli alunni apprendono ponendosi domande e cercando risposte.
- L’insegnante stimola la curiosità e l’esplorazione.
- Si lavora in modo induttivo, da problemi reali alle soluzioni.
Esempi:
- Esperimenti scientifici.
- Ricerca sul campo.
- Studio di casi.
Perché adottarlo: MODELLI DI INSEGNAMENTO
Sviluppa spirito critico, autonomia, rigore metodologico. Ottimo per la didattica STEM.
COME SCEGLIERE IL MODELLO GIUSTO?
Non esiste un modello “migliore” in assoluto. Ogni modello ha punti di forza e limiti, e la scelta dipende da:
- Età e caratteristiche degli alunni.
- Obiettivi educativi.
- Contesto scolastico e sociale.
- Disciplina insegnata.
- Competenze dell’insegnante.
L’approccio più efficace è spesso quello eclettico e riflessivo: scegliere e combinare i modelli in modo intenzionale, adattandoli alle situazioni reali.
I MODELLI DI INSEGNAMENTO E LA SCUOLA CHE CAMBIA
Oggi la scuola è chiamata a educare cittadini consapevoli, creativi, collaborativi e critici. Questo richiede un superamento dei modelli unicamente trasmissivi e l’adozione di pratiche più attive, inclusive e personalizzate.
Conoscere i modelli di insegnamento permette agli insegnanti di:
- Evitare l’improvvisazione.
- Leggere criticamente le proprie scelte.
- Innovare la didattica con consapevolezza.
- Rispondere meglio ai bisogni educativi degli alunni.







