Danni psicologici dei videogiochi per i minori.
Parlare dei videogiochi in generale, è un po’ come fare un discorso generale sui libri o sui film. I videogiochi sono un fenomeno relativamente recente.
Gli studi sulle conseguenze dell’esposizione a videogiochi sono ancora pochi, con risultati contraddittori e nessuna conclusione definitiva. Questo è vero soprattutto per gli effetti a lungo termine sui bambini. In altre parole non si sa ancora con certezza cosa succederà da grandi ai bambini videogiocatori.
Gran parte delle affermazioni sulla presunta pericolosità dei videogiochi sono opinioni autorevoli, ma basate su osservazioni empiriche. Raramente sono suffragate da prove convincenti. Hanno più il valore di ipotesi da dimostrare che non quello di fatti accertati.
I pochi studi esistenti presentano dei limiti che rendono difficilmente generalizzabili le conclusioni. Sono stati stati condotti, ad esempio, su videogiocatori accaniti e non su giocatori che per necessità o per virtù giocano per periodi limitati di tempo, come spesso sono costretti a fare i ragazzi
controllati dai genitori.
Anche qualora fosse effettivamente riscontrata una correlazione statistica tra esposizione massiccia al videogioco e comportamenti problematici nei bambini, resterebbe da individuare il rapporto tra causa ed effetto.
E’ il videogioco che crea bambini problematici, o sono i bambini con delle difficoltà di crescita che sono più soggetti a lasciarsi attrarre dai videogiochi? O entrambe le caratteristiche sono determinate da qualche altra variabile a monte?
Di solito i bambini che videogiocano molto, guardano anche i cartoni giapponesi, amano i i filmviolenti, e sono scarsamente controllati dai genitori.
La diffusa tendenza a non differenziare i videogiochi, lascia inoltre un dubbio. Sono dannosi tutti i videogiochi o soltanto alcuni? Un ragazzo che gioca a The Sims, o a pilotare un aereo (magari anche non militare) o a costruire città con il computer, corre proprio gli stessi rischi di chi gioca a fare a pezzi zombie e mostri? DANNI PSICOLOGICI DEI VIDEOGIOCHI
Videogiochi violenti e sanguinari quali rischi per i minori.
Dei ricercatori dell’Università di Iowa (USA), sono arrivati alla conclusione che i videogiochi violenti, forse non inducono i giocatori a comportamenti violenti, li rendono comunque meno sensibili a filmati che presentano scene di violenza.
In parole più semplici, i videogiochi violenti farebbero sembrare la violenza un po’ più normale.
E’ una conclusione plausibile. Non possiamo però esserne proprio certi. Non sappiamo come avrebbero reagito i soggetti della ricerca, se le scene di violenza a cui hanno assistito dopo aver videogiocato fossero state reali, anziché filmate.
Anche se i dati sperimentali sono ancora scarsi, molti psicologi si dichiarano certi della dannosità dei videogiochi, mentre altri sono certi del contrario. Si tratta in ogni caso di opinioni raramente supportate da prove scientifiche. Qualche volta non supportate nemmeno da una conoscenza approfondita del mondo dei videogiochi. Valgono ugualmente comunque come ipotesi da tenere in considerazione.
Se non è stato dimostrato che i videogiochi violenti sono pericolosi, ancor meno è stato dimostrato che non lo sono.
Va ricordato che esistono anche soggetti particolarmente fragili, che potrebbero essere più vulnerabili.
Ammesso che non creino turbe psichiche, molti videogiochi, violenti o non violenti, sono comunque diseducativi. Possono trasmettere una visione del mondo sbagliata o comunque non conforme ai valori che i genitori vogliono trasmettere ai propri figli.
Il buon senso quindi suggerisce molta cautela nel consentire ai bambini, ed anche agli adolescenti fino ad una certa età, videogiochi a contenuti violenti.
Videogiochi e danni neuropsicologici nei minori.
Esiste molta incertezza anche per quello che riguarda le conseguenze dei videogiochi sugli aspetti neuropsicologici: attenzione, concentrazione, memoria, riflessi, ecc.
E’ molto diffusa l’opinione che i ragazzi videogiocatori accaniti dimostrino poi deficit o problemi neuropsicologici, in particolare nelle aree della memoria, dell’attenzione, e della concentrazione. Anche in questo caso non esistono prove inconfutabili.
Alcuni ritengono addirittura che i videogiochi rafforzino queste capacità, ma non è provato che gli eventuali benefici si generalizzino automaticamente anche alle attività non legate all’utilizzo del computer.
Va però detto che i videogiocatori accaniti, giovani o meno giovani, spesso hanno una qualche forma di dipendenza dal gioco, che li porta a restare focalizzati su di esso anziché sui compiti richiesti dalla vita reale. Questo può dare l’impressione che la persona sia assente e poco concentrata. DANNI PSICOLOGICI DEI VIDEOGIOCHI
Anche in questo caso va ricordato che i ragazzi videogiocatori accaniti sono quasi sempre anche consumatori di televisione, specialmente di cartoni, e spesso vivono di zapping.
Mondo reale e mondo vistuale rischio di interferenze.
Secondo alcuni psicologi, il rischio che i videogiochi comportano per i bambini e gli adolescenti, non sarebbe tanto quello di far diventare violenti i giocatori, quanto quello di far loro assorbire la filosofia di vita del videogioco, o se preferite, di assorbire una visione del mondo simile a quella presentata dal videogioco o dai videogiochi.
Si potrebbe finire pertanto con il vedere il mondo come un posto dove si combatte da soli contro tutti, dove l’importante è sparare e vincere. DANNI PSICOLOGICI DEI VIDEOGIOCHI
Oppure a furia di interagire con personaggi virtuali, può modificarsi il modo in cui la persona interagisce con le altre persone reali.
O ancora, continuando ad identificarsi nel gioco con personaggi irreali, alla fine si può perdere il senso della propria, vera identità. DANNI PSICOLOGICI DEI VIDEOGIOCHI
E così, un po’ alla volta e senza accorgersene, il mondo virtuale dei videogiochi potrebbe finire per sovrapporsi a quello reale ed interferire con esso.
Purtroppo lasciati da soli davanti al computer, i ragazzi spesso non sono in grado di leggere l’ambientazione del gioco. Ne colgono solo gli aspetti più superficiali o fraintendendo il messaggio che il programmatore del gioco ha tentato di dare – quando e se ha cercato di farlo – o recependo messaggi e significati che invece non ci sono.
I videogiochi trasmettono valori e credenze in maniera indiretta, in qualche caso forse addirittura con consapevole intenzionalità.
Spero questo articolo possa esserti stato d’aiuto.
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