PERSONE TOSSICHE A SCUOLA: IL LATO OSCURO DEI LUOGHI DI LAVORO EDUCATIVI
Quando il malessere non viene dagli alunni
La scuola è spesso percepita come un luogo vocato alla crescita, all’apprendimento e alla relazione. Tuttavia, anche il mondo scolastico può essere attraversato da dinamiche disfunzionali, ambienti lavorativi deteriorati e relazioni tossiche. La presenza di persone tossiche a scuola – che si tratti di colleghi, dirigenti o genitori – può compromettere in profondità il benessere degli operatori, la qualità della didattica e il clima educativo.
Chi è la persona tossica in ambito scolastico PERSONE TOSSICHE A SCUOLA
Nel contesto lavorativo scolastico, una persona tossica è colei che adotta sistematicamente atteggiamenti e comportamenti negativi, tali da compromettere le relazioni professionali, ostacolare la collaborazione e minare la fiducia reciproca. Non si tratta di divergenze occasionali o differenze caratteriali, ma di uno schema comportamentale ricorrente, spesso sottovalutato o normalizzato.
Tra i comportamenti più frequenti si riscontrano:
- Critiche distruttive e costanti giudizi svalutanti;
- Diffusione di maldicenze e pettegolezzi;
- Atteggiamento manipolativo e passivo-aggressivo;
- Boicottaggio delle iniziative comuni;
- Attribuzione costante della colpa agli altri;
- Ostentazione di vittimismo e negazione di responsabilità.
La tossicità, in ambito scolastico, è particolarmente dannosa poiché intacca la qualità delle relazioni tra adulti, compromettendo indirettamente anche il benessere degli studenti.
Le conseguenze sul sistema scuola
Demotivazione del personale
Lavorare accanto a una persona tossica porta spesso i colleghi a sentirsi scoraggiati, svalutati o isolati. Può generare un abbassamento dell’autostima professionale, paura di esporsi o di proporre innovazioni, e il progressivo distacco emotivo dalla vita scolastica. PERSONE TOSSICHE A SCUOLA
Blocco della cooperazione
In un ambiente minato da relazioni tossiche, la collaborazione viene sostituita da sospetto e chiusura. I gruppi di lavoro si irrigidiscono, le riunioni si svuotano di significato e il lavoro collegiale perde la sua efficacia. I docenti si trovano a operare in compartimenti stagni, riducendo l’impatto della progettualità condivisa.
Aumento dello stress e del disagio psicologico
La presenza costante di tensioni relazionali può portare a malessere diffuso, con sintomi come ansia, irritabilità, disturbi del sonno, cefalee ricorrenti, fino a veri e propri episodi di burnout. Chi ne è vittima spesso si vergogna di parlarne, temendo giudizi o ritorsioni.
Ripercussioni sugli studenti
L’educazione non avviene nel vuoto. Il clima tra gli adulti si riflette direttamente sull’ambiente della classe. Studenti che percepiscono tensioni tra i docenti si trovano a vivere in un contesto incoerente e insicuro. La disponibilità, l’attenzione e la pazienza degli insegnanti risultano compromesse, e il modello educativo trasmesso perde la sua forza etica e formativa.
Dove nascono le dinamiche tossiche
Le dinamiche tossiche trovano terreno fertile in ambienti poco strutturati, privi di una leadership chiara e autorevole, dove mancano strumenti efficaci per il dialogo, la condivisione e la gestione dei conflitti. In scuole dove l’omertà è tollerata, i comportamenti tossici tendono a radicarsi, diventando parte della cultura interna.
L’assenza di un sistema di regole condivise e di spazi di confronto reale favorisce l’isolamento, la competizione distruttiva e la delegittimazione reciproca. PERSONE TOSSICHE A SCUOLA
Le diverse forme della tossicità nella scuola
Colleghi
Possono sabotare iniziative, screditare altri insegnanti, alimentare il malumore o appropriarsi del lavoro altrui. In alcuni casi, instaurano rapporti di dominio informale, creando piccoli gruppi di influenza interna.
Dirigenti scolastici
Una leadership scolastica può diventare tossica quando è assente, autoritaria, incoerente o centrata sul potere personale. Il mancato riconoscimento del merito, il favoritismo, l’uso arbitrario dei ruoli e il silenzio davanti alle ingiustizie creano disillusione e fratture.
Genitori
Alcuni genitori possono assumere atteggiamenti ostili, manipolativi o denigratori verso il personale scolastico. Questo tipo di relazione si traduce in tensioni che logorano la fiducia reciproca e rendono difficile la costruzione di un’alleanza educativa stabile.
Cosa può fare una scuola sana
Formare sulle competenze relazionali
Una scuola che investe nella formazione continua non deve occuparsi solo di aggiornamento disciplinare, ma anche di crescita umana e comunicativa. Lavorare sull’assertività, sull’ascolto attivo, sulla comunicazione non violenta e sulla gestione dei conflitti è un atto di cura nei confronti della comunità scolastica.
Creare uno sportello di ascolto
Disporre di un luogo sicuro e protetto dove il personale possa esprimere liberamente disagio o tensione relazionale rappresenta un’importante azione preventiva. Questo servizio dovrebbe essere offerto in forma riservata e con garanzie di protezione per chi si espone.
Esplicitare le regole relazionali
Non basta presupporre che il rispetto sia implicito. È necessario condividere un patto educativo anche tra adulti, che definisca cosa è accettabile e cosa no nelle relazioni professionali. Le scuole più mature creano un vero e proprio codice di condotta, utile sia per la prevenzione che per l’intervento.
Monitorare il clima interno PERSONE TOSSICHE A SCUOLA
Attraverso sondaggi anonimi, assemblee di confronto o osservazioni sistematiche, è possibile valutare il clima relazionale e intervenire in tempo per evitare degenerazioni.
L’intervento non è un atto punitivo
Definire un comportamento come tossico non deve diventare un’etichetta che stigmatizza. L’obiettivo non è punire, ma ripristinare un equilibrio sano. Le persone possono cambiare se vengono messe nelle condizioni giuste, se ricevono feedback autentici, se percepiscono che ci sono regole comuni a cui anche loro sono chiamate a rispondere.
Ogni azione educativa, anche tra adulti, nasce dalla volontà di comprendere, correggere e migliorare. Ma ciò è possibile solo in un contesto che non tollera l’omertà, l’abuso o la passività.
Verso una scuola ecologica dal punto di vista relazionale
Una scuola relazionalmente sana non è una scuola perfetta, senza conflitti o tensioni. È una scuola che ha il coraggio di guardare alle proprie fragilità, di ascoltare i segnali di malessere, di attivare processi trasformativi. È una scuola che mette le persone al centro, con la consapevolezza che la qualità della relazione tra gli adulti incide direttamente sulla qualità dell’insegnamento. PERSONE TOSSICHE A SCUOLA
Promuovere il benessere organizzativo non è un atto accessorio o opzionale. È una responsabilità etica, professionale e politica. La scuola ha il potere – e il dovere – di proteggere se stessa dalle dinamiche tossiche per diventare un luogo dove tutti, adulti e bambini, possano crescere in armonia.







