Secondo Ianes, l’uso della Lavagna Interattiva Multimediale, forse più di quello di altre tecnologie, è un approccio in grado di facilitare processi positivi di tipo inclusivo. La LIM, infatti come ti sarai già potuta rendere conto, rispetto ad altri strumenti o ausili, ha un carattere universale, si rivolge cioè già a tutti gli alunni, non soltanto a quelli con qualche tipo di difficoltà. È già intrinsecamente inclusiva per sua natura.
Infatti essa permette di:
valorizzare le differenze
facilitare la comunicazione, cooperazione e appartenenza al gruppo
potenziare i processi di insegnamento-apprendimento
realizzare la “speciale normalità”
facilitare la circolazione di buone prassi
Uno degli aspetti costitutivi di una scuola accogliente è senz’altro il riconoscimento e l’uso valorizzato delle differenze individuali . Se intendi costruire una didattica inclusiva ti troverai di fronte ai due grandi compiti complementari del conoscerle e del valorizzarle . Secondo Ianes, la LIM ci può aiutare in questo compito in quanto con essa, tu o un tuo alunno potete rendere pubblico e visibile il vostro modo di operare e di pensare (visivo o verbale, globale o analitico, ad esempio), e renderlo discutibile con gli altri e confrontabile apertamente.
Si possono vedere in diretta i processi di analisi, di elaborazione e di sviluppo di output di un alunno che riassume un testo, che risolve un problema, che progetta qualcosa. Inoltre grazie alla LIM un’attività può essere infatti presentata e condotta dagli alunni in mille modi diversi e questo permette dunque l’espressione e la valorizzazione delle differenze individuali.
Un altro punto di forza della LIM è quello di aiutare a sviluppare le competenze comunicative, di cooperazione e di appartenenza-partecipazione al gruppo: se infatti gli alunni lavorano sempre di più in modo cooperativo, valorizzando a vicenda i diversi modi di operare, molto probabilmente approfondiranno positivamente la conoscenza reciproca, abituandosi sempre di più all’idea di essere, alla fine, una grande squadra in cui ognuno ha un posto importante.
E anche in questo sta costruire una buona didattica: un gruppo ben strutturato e collaborativo è un gruppo in cui si comunica bene, si coopera e in cui ci si sente accolti e ci si sente di far parte.
Scoprire pian piano le capacità e le caratteristiche dell’altro, fare insieme, vivere insieme gli stati d’animo importanti (l’ansia, la tristezza, la gioia del successo per approfondire MENO LITIGI IN CLASSE ARRIVA IL METODO RULER!) creano quella familiarità che contribuisce ad abbattere le barriere e ad avvicinare le persone.
In questo modo il gruppo classe diventa un gruppo sempre più resiliente, in grado di superare, migliorandosi, i vari stress delle differenze, delle difficoltà e delle emozioni negative.
Come ben saprai sviluppare una buona didattica consiste anche nello sviluppare un ambiente che non solo non pone barriere all’apprendimento di alcun alunno, ma che lo facilita attivamente, fornendogli le condizioni idonee allo sviluppo del suo massimo potenziale.
Dunque le dinamiche di insegnamento-apprendimento e le condizioni adatte a sviluppare al meglio le competenze vanno ancora più potenziate in una classe che si vuole definire davvero accogliente, perché devono essere efficaci per tutti gli alunni.
IL VANTAGGIO PIÙ GRANDE DELLA LIM?
Il vantaggio più grande nell’uso della LIM è sicuramente la sua straordinaria multimedialità che potenzia, in alcuni casi enormemente, i processi di apprendimento. Filmati, documenti audio, immagini, ecc. arricchiscono indubbiamente l’input e stimolano i processi attentivi, facilitando anche i processi di percezione sia visivi (facilitazioni date dalle dimensioni o dai colori dei materiali scritti alla lavagna) che uditivi (aggiunta di input audio, musiche).
L’archiviabilità e la facile recuperabilità dei materiali aiutano molto anche la riflessione metacognitiva, il comprendere come e perché si sia arrivati a quel risultato, attraverso quali processi, quali operazioni intermedie, quali decisioni, ecc. In questo modo si rendono più trasparenti i processi, li si può valutare e correggere per le attività successive .
Nell’elaborare una metodologia didattica globale con la LIM, è utile per noi come insegnanti dunque tener conto di questa sua grande potenzialità metacognitiva.
Un altro punto di forza della LIM è quello di permettere la realizzazione di ciò che Ianes chiama “la speciale normalità”. Nei materiali usati con la LIM si possono introdurre molti elementi di arricchimento e modificazione che provengono da tecniche speciali di lavoro, anche abilitativo, ma che, diluiti e inclusi a vari livelli nei materiali, li rendono più efficaci per tutti.
Si pensi, ad esempio, alle immagini usate nelle modalità di comunicazione aumentativa alternativa, studiate per alunni con gravi deficit di comunicazione, che vengono usate alla lavagna come linguaggio comune per scambiare alcune informazioni oppure ai software di sintesi vocale che trasformano un file di testo in un file audio, originariamente confinati sui soggetti con dislessia o difficoltà sensoriali, che con la LIM possono arricchire per tutti gli alunni le fasi di lettura e comprensione di un testo scritto.
Una buona didattica è costituita anche da una comunità di buone pratiche, tipicamente, la scuola italiana non brilla per capacità di documentare e tesaurizzare il proprio immenso patrimonio di realizzazioni che ha funzionato, né per la disponibilità/capacità di scambiarlo tra pari.
La LIM può aiutare in questo, stimolando la facilità di costruire, rendere disponibile e scambiare grandi quantità di memoria didattica. Ianes conclude le sue riflessioni dicendo che anche se la LIM è un ottimo mezzo per migliorare in modo significativo la qualità dei processi di inclusione, è comunque necessario che essa venga utilizzata da insegnanti competenti:
«Nessun vento è buono per il marinaio che non sa dove andare»
Seneca
21-LINK-UTILI-PER-LA-LIM-IN-CLASSE.pdf (4299 download )
RISORSE PER TE: I 6 KILLER DELL’ATTENZIONE IN CLASSE.
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Salve, sono Dino Carlini, un docente di scuola secondaria di 1° grado. Colgo l’occasione di questa lettura, fatta occasionalmente in rete, per esprimere condivisione su quanto da lei riferito, tanto più che oggi, oramai, la gran parte degli addetti ai lavori preannuncia la fine della Lim tradizionale. Va invece ribadito che un grande schermo interattivo per l’intera classe debba essere oramai imprescindibile, anche perché collettivo e cooperativo, rispetto ai singoli device, poco inclusivi per una realtà di classe. Va contestato, magari, il fatto che una tecnologia tanto semplice, quale quella magnetica, o ad infrarossi, o ultrasonica, collaudatissima e da tanto tempo, costi così tanto. Da intenditore di hardware audiovisivo, colgo allora l’occasione per farle presente una possibilità economica per avere una lavagna interattiva ben funzionante, benché non supergalattica: io l’ho realizzata nei due istituti Comprensivi in cui insegno. Ho fatto ricerche in Internet, ho comperato in Cina, ho realizzato un prototipo funzionante basato su Wiimote, ma poi ho trovato e adottato un sistema ottico semplicissimo fornito da ACER e quindi presente sul mercato Italiano: si tratta della Smart Pen 2, costo 150/165 euro ivato, abbinata ad un videoproiettore compatibile Acer con ottica corta, costo 500/550 ivato. Questa penna è venduta insieme ad un modulino RF da inserire sul videoproiettore: con questa soluzione non occorre più calibrare nulla e può essere adottata con ogni software di Whiteboard. Il pannello può essere costituito da un qualsiasi pannello melaminico bianco da applicare a muro, circondato da una semplice cornice a piacere, colorata, di legno, adesiva, più grande anche delle classiche lavagne in commercio. Di cose da scambiare ce ne sarebbero tante e ce n’è tanto bisogno; di come il Ministero sta sostenendo l’innovazione e lo sviluppo in campo tecnologico non sono soddisfatto, poiché si potrebbe fare di più e meglio. Non mi dilungo ulteriormente, tuttavia, e auguro buon lavoro. Dino
Grazie Dino per l’ottimo intervento.