I metodi didattici comprendono i principi e le procedure utilizzate per l’educazione e la formazione. Sono percorsi attivati dal docente e progettati per facilitare l’apprendimento degli studenti.
La scelta del metodo dipende in gran parte dalle informazioni o abilità da far acquisire agli allievi, dall’obiettivo didattico (dove vogliamo andare), dalla determinazione del potenziale di apprendimento (le caratteristiche dei discenti), e sulle convinzioni degli insegnanti sui discenti e sull’apprendimento. L’insegnante può anche utilizzare più metodi nella stessa lezione.
LEZIONE FRONTALE
La lezione frontale è il metodo di insegnamento più comune, poiché consente una facile trasmissione della conoscenza che è invece più “costosa” da costruire con metodi più attivi o interattivi, ma ha anche una serie di svantaggi. Si tratta di un metodo centrato sul docente, un’esposizione che ha lo scopo di insegnare o presentare informazioni su un dato argomento, sostanzialmente sviluppata attraverso la comunicazione orale: l’insegnante ‘racconta’ elementi critici, storia, contesto, teorie e così via. Questo metodo favorisce principalmente una comunicazione a senso unico che non comporta una significativa partecipazione o l’interazione del pubblico.
Una breve lezione introduttiva può essere comunque utile per dare istruzioni, spiegare il senso e lo scopo o preparare gli studenti ad attività più interattive, una discussione o un lavoro cooperativo.
VANTAGGI
– La lezione frontale è uno dei metodi più efficienti per presentare molte informazioni in
un tempo relativamente breve a molti studenti. Tuttavia, questo richiede contenuti organizzati in modo chiaro e logico.
– È utile per introdurre un argomento, assicurandosi che gli studenti con background
diversi abbiano le informazioni necessarie per capirlo e apprenderlo.
– Nel caso di materie o argomenti per i quali le informazioni cambiano frequentemente o
siano ampiamente diffuse e disponibili in luoghi anche molto diversi (libri di testo, riviste, web, ecc.), la lezione frontale consente agli insegnanti di riassumere ed evidenziare il materiale pertinente e fornire agli studenti le informazioni più aggiornate.
– La lezione frontale è spesso il modo più efficace per comunicare l’interesse e
l’entusiasmo di un insegnante per un argomento o quello di una persona che ha una reale esperienza in un determinato campo, motivando in questo modo gli studenti.
Ai fini del progetto SmartVET, nel presente allegato si considerano i principali metodi didattici di uso comune, come
la lezione frontale e i cosiddetti metodi attivi, ma non le forme di apprendimento (in autoistruzione CBT o meno) basate sull’uso del computer. Una panoramica sul lavoro di gruppo e l’apprendimento cooperativo è inclusa invece nel seguente allegato 5.
SVANTAGGI
– La lezione frontale non porta all’acquisizione completa e migliore di alcuni tipi di abilità,
come le competenze linguistiche, il pensiero metacognitivo e le abilità motorie, per esempio. Inoltre, questo metodo non è generalmente appropriato da solo per presentare materiale superiore al livello di comprensione dell’argomento o della materia.
– La lezione frontale tende a favorire la passività e la dipendenza dal docente: poiché non
ne prevede la partecipazione attiva, troppo spesso molti studenti consentono volentieri all’insegnante di fare tutto il lavoro.
– Nell’arco di una singola lezione, gli insegnanti possono involontariamente presentare più
informazioni di quante gli studenti ne possano assorbire e la lezione non fornisce agli insegnanti l’opportunità di valutare i progressi degli studenti (ad es. prima di un esame).
– È difficile mantenere l’attenzione degli studenti per l’intera durata della lezione. Inoltre,
perché la lezione frontale sia efficace è necessario che gli insegnanti possiedano una notevole abilità nel parlare.
– Troppo spesso, la lezione diventa una semplice ripetizione di contenuti già presenti nei
libri di testo o in altri materiali didattici.
– Infine, preparare una lezione frontale può richiedere anche molto tempo agli insegnanti.
Per limitare questi inconvenienti, l’insegnante può rendere la lezione più interattiva includendo discussioni di gruppo, domande e risposte, metodi di apprendimento attivo o l’uso di strumenti interattivi come la LIM.
Fonte: L’uso della LIM nella Didattica. Manuale per Insegnanti. LIFELONG LEARNING PROGRAMME 2011 – LEONARDO DA VINCI Transfer of Innovation [LLP/LdV/TOI/2011/IRL-503]
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