La Formazione a distanza
Con l’espressione Formazione a Distanza (FaD) si può indicare genericamente una modalità di formazione caratterizzata dalla separazione fisica fra docente e discente, dalla distribuzione di materiale didattico con modalità e su supporti diversi, da una eventuale assistenza telefonica, da forme comunicative marginali solo fra docente e studenti.
Per definire più rigorosamente un sistema di formazione a distanza possono essere considerate le seguenti condizioni fondamentali:
- Nel processo didattico c’è separazione fisica fra docente e discente
- L’attività formativa non è contemporanea all’erogazione della medesima
- L’attività didattica è strutturata
- Insegnante e studente sono collegati da una struttura tecnologica
- Esiste una comunicazione a due vie
- Si considera una forma industrializzata dell’istruzione
- C’è chiarezza formale su criteri e regole di studio
La Formazione in Rete, definita anche FaD di terza generazione, è una forma di Fad caratterizzata dal fatto che il processo formativo avviene prevalentemente in rete attraverso l’interazione dei partecipanti che costituiscono una vera e propria comunità di apprendimento in cui vengono favoriti sia il superamento dell’isolamento del singolo che la valorizzazione dei suoi rapporti con il gruppo.
In altri termini la formazione in rete supera il concetto di formazione a distanza come attività caratterizzata essenzialmente dal fatto che chi apprende si trova in un posto diverso rispetto ad un centro che governa il processo di insegnamento, denotando la possibilità di apprendere insieme, anche se distanti per luogo e per tempo, in un rapporto paritetico discenti-discenti e discenti-docenti.
Parlando di formazione in rete spesso si sente definire tale attività con espressioni del tipo e-learning, online learning, online education ed ancora computer mediated distance education, Web based training… Sono definizioni che accolgono istanze che provengono dalle teorie dell’educazione distribuita – distributed learning– del lifelong learning, della multimedia education, collegandole agli scenari definiti in Internet dalla new economy.
La formazione in rete presenta caratteristiche tipiche della formazione a distanza tradizionale e di quella in presenza, basata sull’interazione fra tutti i partecipanti. I corsi si sviluppano in un’alternanza di momenti di studio individuali e forme di relazione a distanza fra i protagonisti del processo didattico, che costituiscono vere e proprie comunità di apprendimento capaci di ridurre l’isolamento dei singoli nonchè di valorizzare conoscenze pregresse (expertise) a favore di una crescita del gruppo. è una forma di educazione adatta alla formazione dell’adulto motivato e con un “vissuto personale” sul tema di studio, fattori che giocano un forte ruolo a favore del processo formativo.
La strategia educativa maggiormente utilizzata è quella dell’apprendimento collaborativo gestito da uno staff di tutor che, di volta in volta, assumono ruoli diversi .
I corsi in rete si sviluppano secondo un percorso fortemente strutturato ed hanno durata sensibilmente superiore rispetto ai corsi tradizionali.
Quali sono i vantaggi “potenziali” della formazione in rete? Si possono elencare i seguenti fattori che depongono a favore di attività formative online:
- Risparmio di tempo e denaro – la fruizione non obbliga a spostamenti che possono essere estremamente onerosi in caso di notevoli distanze.
- Autonomia di elaborazione – permette di selezionare, senza condizionamenti dovuti a emotività o scarsa conoscenza dei fatti, i momenti per esprimersi e presentare le proprie idee; la flessibilità nei tempi fa si che lo studente puo’ studiare a casa quando vuole – dopo cena, di notte o nel weekend – e quanto vuole, anche seguendo itinerari personalizzati.
- Velocizzazione delle interazioni – non ci sono turni da attendere, il tutor puo’ comunicare in tempi ridotti con più corsisti dislocati ovunque…
- Memoria del percorso didattico – in rete facilmente si possono conservare dialoghi e tracce delle interazioni, al contrario di quanto accade negli incontri in presenza o nella formazione a distanza tradizionale.
- Ampliamento delle risorse – si puo’ facilmente ricorrere ad esperti anche remoti; i materiali hanno carattere dinamico, possono essere arricchiti, espansi mediante link, aggiornati, revisionati.
- Flessibilità delle forme di cooperazione-collaborazione – si puo’ lavorare a coppie, a piccoli gruppi, condividere altri momenti con gruppi più ampi; si possono utilizzare le FaQ o il web forum per apprendere da testimoni…
- Utilizzazione dell’esperienza pregressa e delle competenze dei partecipanti – è una naturale conseguenza dell’apprendimento collaborativo tipico della formazione in rete. Visibilità dei prodotti.
Il primo corso di formazione in rete che si frequenta bene è il secondo! (G. Trentin)
La formazione online, come del resto quella in presenza, presenta dei livelli di difficoltà che possono compromettere il processo di apprendimento. Rowntree individua quattro aree di competenze ed abilità di difficoltà crescente nelle attività di formazione in rete:
- Abilità tecniche
- Abilità nell’accesso e nella comprensione dei contenuti
- Abilità nella gestione dei tempi
- Abilità di interazione
Formazione in rete: obiettivi, modelli didattici, tecnologie
Se per educazione a distanza si intendono tutte quelle situazioni in cui l’ambiente formativo non comporta compresenza fisica di docenti e studenti, si parla di Distributed Learning solo quando esistono ulteriori condizioni connesse a forme di didattica innovative, come un ambiente formativo tecnologicamente integrato, presenza di comunità di apprendimento, classi virtuali in cui agiscono tutor, studenti, esperti, facilitatori…, distribuzione delle conoscenze senza limiti di luogo e tempo.
Gli sviluppi della didattica verso tali forme di Distributed Learning pone il problema della ridefinizione degli obiettivi dell’apprendimento. Gli obiettivi dell’apprendimento possono essere ordinati in tre tipologie a cui corrispondono modelli di insegnamento e forme di interazione o collaborazione tra docente e discente differenti.
La prima tipologia di obiettivi didattici puo’ essere quella che presuppone l’acquisizione di nozioni. Il modello di insegnamento che gli corrisponde è quello basato sulla “lezione”, sia pure sostenuta da tecnologie o erogata a distanza. In tal caso si considera un modello didattico “centrato sulla figura del docente” –instructor centered approach– in cui ha grande importanza il “trasferimento” di conoscenze che devono essere prima di tutto acquisite, non necessariamente rielaborate.
La seconda tipologia di obiettivi didattici mira soprattutto all’acquisizione di abilità. Ad essa corrispondono forme di insegnamento in cui l’attenzione principale è sul discente –learner centered approach-.
Una terza tipologia di obiettivi didattici è quella che punta a modificare modelli mentali e atteggiamenti del discente nei confronti del “sapere” perché egli possa generare autonomamente nuove conoscenze, sintetizzare quelle acquisite, elaborare nuove strategie conoscitive. Il raggiungimento di simili obiettivi si connette con la capacità di lavorare collaborativamente all’interno di un gruppo –learning team centered approach– .
Le tecnologie da utilizzare saranno differenti a seconda della tipologia degli obiettivi didattici.
Se l’obiettivo didattico è il trasferimento di conoscenze e l’acquisizione di nozioni, si ricorrerà a tecnologie orientate alla distribuzione delle informazioni (strumenti di videocomunicazione uno a molti, multimedia a basso livello di interazione).
Se l’obiettivo didattico è l’acquisizione di abilità, le tecnologie più utili saranno quelle che presuppongono un alto grado di interazione (ipertesti, software autore, ambienti CBT interattivi).
Se l’obiettivo didattico è modificare i modelli mentali e gli atteggiamenti, le tecnologie più indicate saranno quelle per cooperare (ambienti collaborativi in rete, lavagne condivise, forum online, ambienti di simulazione, mondi virtuali).
Formazione in rete: le tipologie dei corsi
Un criterio per la classificazione delle tipologie della formazione in rete considera i vincoli a cui è sottoposto il soggetto che apprende. Si individuano quattro modelli:
- Time-independent learning model
Le tecnologie informatiche e telematiche permettono di gestire e distribuire materiali didattici anche a distanza: lo studente ha una relativa libertà organizzativa, soprattutto a livello di tempi di apprendimento. è un po’ la versione tecnologicamente attualizzata di forme di insegnamento a distanza per corrispondenza.
- Simultaneously distributed learning model
Utilizza prevalentemente forme di comunicazione sincrona a distanza (videoconferencing). Riproduce il meccanismo della lezione frontale, reso più flessibile da strumenti presenti negli ambienti di videocomunicazione (ad esempio lavagne condivise o possibilità di scambiare informazioni in formato digitale).
- Independent study model
è caratterizzato da una relativa libertà di azione, nei tempi e nei modi, da parte dello studente, a cui vengono distribuiti materiali multimediali di vario genere, spesso integrati tra loro. Necessita la presenza di studenti fortemente consapevoli, motivati, con interessi circoscritti e ben definiti.
- Real-time model
Presuppone interazione in tempo reale tra docente e studente: le nuove tecnologie diventano supporto di una sorta di “apprendistato” guidato dall’insegnante/esperto e “mediato” da certe potenzialità specifiche della information technology, come gli ambienti di simulazione o i mondi virtuali.
Ciascuna di queste tecniche di intervento comunque comporta forme di didattica relativamente tradizionali, per quanto technology based. Pertanto diverse sperimentazioni si stanno orientando verso la definizione di modelli più aperti e flessibili che sfruttino nel migliore dei modi tutte le potenzialità delle nuove tecnologie.
L’obiettivo dell’immediato futuro consiste nel passare da generiche forme di educazione a distanza a modelli più articolati di Distributed Learning.
Nell’educazione a distanza, infatti, spesso le tecnologie, in particolare quelle telematiche, vengono utilizzate non tanto come strumenti per definire nuove metodologie didattiche quanto come risorse per operare con elevati numeri di studenti, risolvendo parte dei problemi logistici, o per rendere disponibili particolari risorse in un determinato contesto.
Ipotesi differenti considerano che le nuove tecnologie possano non solo affrontare problemi di numeri o risolvere situazioni pratiche ma, soprattutto, definire nuovi ambienti di apprendimento, che, all’interno della generale ricerca di una formazione permanente (lifelong learning), permettano particolare apertura e flessibilità, in termini di tempi, spazi, metodologie, risorse fornite.
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