I BENEFICI DELLO SCRIVERE IN CORSIVO A SCUOLA
Definito come qualcosa di superato, che richiede un’apparente dispendio di energie inutile, difficoltoso e disorientante per gli alunni dislessici o con un Disturbo Specifico di Apprendimento, lo scrivere in corsivo viene oggi, sempre più spesso, posticipato fino al termine della classe prima della Scuola Primaria.
La procedura per approcciare alla scrittura, nella grande maggioranza delle scuole italiane, è essenzialmente quella di presentare i caratteri grafici nell’ordine: stampato maiuscolo, stampato minuscolo e corsivo. I BENEFICI DELLO SCRIVERE IN CORSIVO A SCUOLA
Secondo diversi pedagogisti autorevoli, l’uso della scrittura in stampato maiuscolo è consigliata nei casi di bambini con difficoltà di controllo della sequenza motoria, senza utilizzarla indistintamente con tutti i bambini che presentano difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura.
La scuola italiana, piuttosto che pensare all’insegnamento della scrittura in corsivo come se si trattasse di un limite, dovrebbe iniziare a guardarne i pregi, anche perché, utilizzando il corsivo, è più semplice riuscire ad osservare in maniera precoce alcuni indicatori di rischio della presenza di un Disturbo Specifico di Apprendimento.
Se riflettiamo bene, per un bambino al primo impatto con la scuola, il corsivo risulta più facile da apprendere; esso, infatti, riproduce quei movimenti che sono spontanei della mano del bambino (come ad esempio realizzare dei cerchi o delle onde) e, a livello esecutivo, indica che è stata raggiunta l’integrazione di diverse abilità.
Pensiamo alle abilità: fonologiche, visuo -percettive, motorie, visuo -spaziali.
Temporeggiare a lungo sull’insegnamento della scrittura in stampato maiuscolo e in stampato minuscolo, può ritardare un intervento pedagogico su un D.S.A. e l’acquisizione di abilità dei meccanismi di letto scrittura, si trasforma in un’esigenza di ri-abilitazione.
Volendo approfondire il tema della scrittura in stampato maiuscolo, essa dovrebbe interessare più gli insegnanti degli alunni. Un esempio classico è la verifica scritta in classe. In questo caso, i testi di ogni verifica scritta, dovrebbero essere in stampato maiuscolo, per evitare di dare una lettura caotica che aggravata dalla confusione per la presenza di lettere simili. In questo modo i bambini con DSA avrebbero la possibilità di vedersi ridotti i minuti persi per lo svolgimento del compito in classe.
Dunque, c’è bisogno di rivalutare il corsivo nella scuola italiana. La parola “corsivo”, viene dal latino “currere”, che significa “corre” o “scorre”. Si tratta di un modo di scrivere semplice ed efficace, che valorizza la mano, perché è una qualità della mano quella di “andare di corsa”.
Inoltre, da un punto di vista grafologico, il corsivo è un modo personale di scrivere e rivela l’identità dello scrittore, le sue attitudini, le potenzialità relazionali e affettive, rendendo gli scritti di ognuno di noi un documento storico della nostra vita.
In conclusione, è corretto affermare che la scrittura in corsivo, è insegnabile ed è possibile migliorarsi.
Vale la pena, a scuola, dare maggiore attenzione, insegnando a leggere in stampato maiuscolo e in script e a scrivere partendo dal corsivo. Si impara a scrivere partendo dalla pratica, iniziando da piccoli e ci si migliora tutta la vita.
Articolo scritto per noi dal Dott. Angelo Franchitto
Spero questo articolo possa esserti stato d’aiuto.
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