ERRORI EDUCATIVI DA EVITARE
Lo scopo generale dell’educazione razionale-emotiva è quello di far acquisire al bambino una maggiore capacità di autoregolazione delle emozioni e dei propri comportamenti.
Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo se l’adulto agirà contemporaneamente su due dimensioni del bambino, ossia quella interiore, cercando di utilizzare procedure che gli consentano di operare una trasformazione sui processi cognitivi ed emotivi, e quella esteriore, agendo sulle esperienze che l’ambiente gli fornisce.
Nella cultura occidentale, si auspica che nella fase prescolare non sia sottovalutata l’importanza di una necessaria autoregolazione delle emozioni e degli impulsi. L’obiettivo diventa quello di contenere, modificare e dirigere diversamente gli impulsi, anche se brevemente, in assenza di un immediato controllo dell’adulto.
I bambini mentre hanno ancora bisogno del controllo, del rinforzo e del sostegno dell’adulto, devono seguire regole e proibizioni senza la sua guida diretta. Essi devono cioè interiorizzare le norme di controllo del comportamento e comportarsi rispettandole, anche inibendo i propri forti impulsi. Inoltre i bambini devono imparare a proteggersi dalle forti stimolazioni e dalle influenze disorganizzanti delle loro stesse sensazioni.
In altre parole essi devono attivare quei processi di protezione e di difesa che fanno parte dello sviluppo normativo. L’adulto quindi, per evitare la dipendenza emozionale dei bambini, deve favorire il loro progressivo e graduale distacco in modo da renderli più autonomi e indipendenti. (Sroufe, 2000). ERRORI EDUCATIVI DA EVITARE
Molto spesso l’adulto può mettere in pratica, in modo inconsapevole, errori educativi che hanno un effetto negativo sul comportamento del bambino.
E’ bene riconoscerli e considerarli attentamente per provvedere alla modificazione del proprio stile educativo.
Gli errori educativi più comuni in cui possono incorrere sia i genitori che gli insegnanti sono molteplici. Di Pietro ne cita alcuni:
1) Reagire in modo incoerente ai comportamenti del bambino. In genere accade quando gli stessi comportamenti provocano nell’adulto reazioni diverse a seconda del suo umore o del suo stato d’animo. Tale incoerenza non farà altro che disorientare il bambino, ostacolandolo nell’acquisizione di comportamenti adeguati.
2) Dare troppo peso ai comportamenti indesiderabili del bambino, utilizzando rimproveri o punizioni frequenti, senza valorizzare, invece, attraverso complimenti e lodi, i comportamenti desiderabili, anche se sporadici.
3) Pretendere che il bambino faccia assolutamente quello che l’adulto si aspetta da lui, senza fornire adeguate spiegazioni e senza stimolarne la motivazione.
4) Perdere il controllo. ERRORI EDUCATIVI DA EVITARE
5) Fare ricorso in modo frequente alle minacce. Il bambino potrebbe abituarsi e il risultato sarebbe quello di non ottenere alcun effetto. Nel peggiore dei casi si potrebbe addirittura rovinare la relazione con il bambino.
6) Di fronte ad un rifiuto del bambino, cercare di ottenere qualcosa promettendogli una ricompensa. Il bambino così facendo apprenderà che attraverso l’opposizione potrà ricevere poi una gratificazione.
7) Punire il bambino invece di penalizzare il comportamento. Infatti penalizzando il comportamento, l’accento viene posto sull’azione sbagliata, mentre punendo il bambino l’accento viene posto sul bambino come persona.
8) Premiare e penalizzare in momenti non opportuni e soprattutto in modo sbagliato. Per esempio quando si esagera con l’entità del premio e della punizione o quando si lascia passare troppo tempo dopo che si è verificato il comportamento da premiare o da penalizzare.
Premi e punizioni possono avere effetti positivi, solo se utilizzati in modo immediato e risultano contingenti sul comport amento.
9) Ricorrere a punizioni eccessive, che a fronte di un comportamento sbagliato si ripercuotono negativamente anche su altri comportamenti. Per esempio punire il bambino dandogli una quantità maggiore di compiti. Il bambino imparerà che i compiti sono una cosa odiosa anziché qualcosa di utile per poter imparare. ERRORI EDUCATIVI DA EVITARE
Oppure fargli scrivere cinquanta volte frasi del tipo “Non devo disturbare quando la maestra spiega”. Il bambino imparerà ad odiare la scrittura e anche la maestra.
10) Comunicare con il bambino utilizzando un linguaggio irrazionale, ricorrendo a etichette linguistiche del tipo “sei un lazzarone” oppure mettendolo in ridicolo o svalutandolo con espressioni del tipo “Ne ho fin sopra i capelli di te”.
In questo modo verrà compromessa l’autostima del bambino e sicuramente il rapporto con l’adulto non migliorerà.
Di Pietro, nonostante riconosca che vi siano alcuni pregiudizi sull’uso del rinforzo, determinati soprattutto da una mancanza di informazione sui principi dello stesso, propone un ampio uso del rinforzo poiché ogni comportamento che conduce a delle conseguenze piacevoli tenderà ad essere ripetuto. ERRORI EDUCATIVI DA EVITARE
Premiare un comportamento desiderabile è positivo sia per il bambino che per l’adulto, infatti il comportamento premiato diventa più frequente, rendendo così meno necessario il ricorso ai rimproveri. Il bambino inoltre può rendersi conto realmente di quali sono i comportamenti che vengono apprezzati, infatti quando viene premiato egli sviluppa più facilmente sentimenti positivi sia verso se stesso sia verso l’adulto. (Di Pietro, 1992)
Come ogni intervento educativo, anche il principio del rinforzo per avere effetti positivi deve essere applicato in modo corretto rispettando alcuni aspetti di fondamentale importanza.
Innanzitutto qualsiasi tipo di rinforzo va utilizzato immediatamente dopo che si è verificato il comportamento desiderabile. Quando un comportamento desiderabile si presenta poco frequentemente, deve essere rinforzato molto spesso, per poi in una fase successiva, ridurne il ricorso.
In generale si possono distinguere tre principali tipi di rinforzi, quali:
- le lodi e le manifestazioni di affetto;
- le attività gradevoli o privilegi particolari;
- le ricompense materiali. I “premi” che dovranno essere favoriti sono le lodi e le manifestazioni di affetto.
Inoltre l’intensità o la quantità del rinforzo dovranno essere proporzionate alla difficoltà del comportamento e all’impegno richiesto.
Ogni comportamento che verrà lodato dovrà essere esplicitato e indicato verbalmente enfatizzando i commenti positivi. ERRORI EDUCATIVI DA EVITARE
Inoltre, come afferma Di Pietro, bisogna fare il possibile per evitare di ricorrere a ricompense per bloccare un comportamento non desiderabile in atto, poiché in questo modo si rinforzerebbe il comportamento indesiderabile.
Come ultimo accorgimento bisognerebbe evitare di utilizzare i soliti rinforzi, poiché con il fenomeno dell’abituazione il bambino potrebbe abituarsi al rinforzo stesso senza ottenere alcun effetto.
E’ bene ricordare inoltre che non è detto che il rinforzo usato per un determinato bambino produca gli stessi effetti, se utilizzato con un altro bambino; inoltre ciò che ha funzionato come rinforzo in una particolare situazione, non è detto che funzioni allo stesso modo in altre situazioni. Se un rinforzo viene utilizzato troppo spesso, perde il suo valore educativo e la sua efficacia. (Di Pietro, 1992).
Per approfondire l’argomento: Di Pietro M. (1992), L’educazione razionale-emotiva, Erickson, Trento. Fonte: qui
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Buon lavoro.