Nâzım Hikmet (IPA: [nɑˈzɯm hikˈmet]), in italiano spesso scritto Nazim Hikmet, all’anagrafe Nâzım Hikmet Ran (Salonicco, 15 gennaio 1902 – Mosca, 3 giugno 1963) è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Definito “comunista romantico” o “rivoluzionario romantico”, è considerato uno dei più importanti poeti turchi dell’epoca moderna.
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Sono cent’anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre
eravamo sullo stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent’anni
di cent’anni la strada
e da cent’anni nella penombra
corro dietro a te.
Nazim Hikmet
Stoccolma, 1960
Pedro Salinas appartiene al gruppo di poeti-professori e ne rappresenta bene il modello perfetto. Egli è un ottimo conoscitore della letteratura spagnola ed europea, impegnato non solo nella critica e nell’università ma anche più creativamente con la produzione di poesia, romanzo e teatro.
Fonte: Wikipedia
Di’, ti ricordi dei sogni?
quand’erano proprio lì,
davanti?
Che distanza, in apparenza,
dagli occhi!
Sembravano alte nuvole,
fantasmi senza un appiglio,
orizzonti irraggiungibili.
Ora guardali, con me,
eccoli dietro di noi.
Se erano nuvole,
siamo su nuvole più alte.
E se orizzonti, lontani,
ora per vederli,
bisogna voltar la testa
perché li abbiamo passati.
Se erano fantasmi,
senti
sulle palme delle mani,
sulle labbra,
quell’orma ancora calda
dell’abbraccio
in cui smisero di esserlo.
Ci troviamo all’altro lato
di quei sogni che sogniamo,
da quel lato che si chiama
la vita che si è compiuta.
E ora,
da tanto aver realizzato
il nostro sognare,
il nostro sogno è in due corpi.
E non bisogna guardarli,
senza che uno veda l’altro,
da lontano, dalle nuvole,
per ritrovarne altri nuovi
che ci spingano alla vita.
Guardandoci faccia a faccia,
vedendoci nel già fatto
sboccia
da quelle gioie compiute
ieri, la gioia futura
che ci chiama. E un’altra volta
la vita si sente un sogno
tremante, ed appena nato.
Pedro Salinas
da “Ragioni d’amore”, Passigli Poesia, 2006
Rainer Maria Rilke, nome completo René Karl Wilhelm Johann Josef Maria Rilke (IPA: [ˈʁaɪnɐ maˈʁiːa ˈʁɪlkə]; Praga, 4 dicembre 1875 – Les Planches, 29 dicembre 1926), è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema.
È considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo. Autore di opere sia in prosa che in poesia, è famoso soprattutto per le Elegie duinesi (iniziate durante un soggiorno a Duino), i Sonetti a Orfeo e I quaderni di Malte Laurids Brigge.
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Ma perché essere qui è molto, e perché sembra
che tutte le cose di qui abbian bisogno di noi, queste
effimere che stranamente ci sollecitano.
Di noi, i più effimeri.
Ogni cosa una volta, una volta soltanto. Una volta e non più.
E anche noi una volta. Mai più. Ma quest’essere
stati una volta, anche una volta sola,
quest’essere stati terreni pare irrevocabile.
Rainer Maria Rilke, Elegie Duinesi, trad. di Enrico e Igea De Portu, Torino, Einaudi, 1978.
Henry Charles “Hank” Bukowski Jr., nato Heinrich Karl Bukowski (IPA: [buːˈkɒfski]), noto anche con lo pseudonimo di Henry Chinaski, suo alter ego letterario (Andernach, 16 agosto 1920 – Los Angeles, 9 marzo 1994), è stato un poeta e scrittore statunitense.
Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri. Il contenuto di questi tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l’alcol, da frequenti esperienze sessuali (descritte in maniera realistica e senza troppi eufemismi) e da rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella del realismo sporco.
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Due che si baciano
Su una panchina
Chissà se si amano
e altri due passeggiano
Ma non si parlano
Chissà se si amano
Io non lo so poi
Quanto dura
Questo eterno cercarsi
Questo eterno volersi
Senza volersi mai
E questo eterno ignorarsi
Volendosi sempre.
Forse l’amore è
Di chi si ama
Da lontano,
Perché bisogna amarsi
Col doppio
dell’amore.
Charles Bukowski
Fernando António Nogueira Pessoa (AFI: [fɨɾˈnɐ̃dw ɐ̃ˈtɔnju nuˈɣɐi̯ɾɐ pɨˈsoɐ], in portoghese europeo; Lisbona, 13 giugno 1888 – Lisbona, 30 novembre 1935) è stato un poeta, scrittore e aforista portoghese.
È considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, e per il suo valore è comparato a Camões. Il critico letterario Harold Bloom lo definì, accanto a Pablo Neruda, il poeta più rappresentativo del XX secolo.
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L’amore, quando si rivela
L’amore, quando si rivela,
Non si sa rivelare.
Sa bene guardare lei,
Ma non le sa parlare.
Chi vuol dire quel che sente
Non sa quel che deve dire.
Parla: sembra mentire…
Tace: sembra dimenticare…
Ah, ma se lei indovinasse,
Se potesse udire lo sguardo,
E se uno sguardo le bastasse
Per sapere che stanno amandola!
Ma chi sente molto, tace;
Chi vuol dire quello che sente
Resta senz’anima né parola,
Resta solo, completamente!
Ma se questo potesse raccontarle
Quel che non oso raccontarle,
Non dovrò più parlarle,
Perché le sto parlando…