DIDATTICA PERSONALIZZATA E INDIVIDUALIZZATA
Quando si parla di DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA PER DSA di cosa parliamo precisamente e in che cosa consiste?
Dobbiamo sapere che la Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano:
«l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate».
Innanzi tutto dobbiamo capire che i termini utilizzati per definire la didattica individualizzata e personalizzata non sono da considerarsi sinonimi.
In letteratura, la discussione in merito è molto ampia e articolata e in questo articolo cercherò di spigarti in sintesi ciò che è importante sapere su questo come insegnante.
È comunque preliminarmente opportuno osservare che la Legge 170/2010 insiste più volte sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come strumento di garanzia del diritto allo studio, con ciò lasciando intendere la centralità delle metodologie didattiche, e non solo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, per il raggiungimento del successo formativo degli alunni con DSA. DIDATTICA PERSONALIZZATA E INDIVIDUALIZZATA
Nella C.M. n.8 del 6 marzo 2013, si legge che “gli studenti in difficoltà hanno diritto alla personalizzazione degli apprendimenti” così come previsto dalla legge 53/2003.
Tu come docente, pertanto, nella progettazione dell’azione educativa, ti sarebbe senz’altro d’aiuto una lettura pedagogica della norma, con particolare riferimento a:
- L.53/2003 art.1 … favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno e delle scelte della famiglia.
- L.53/2003 art.2… promuovere l’apprendimento in tutto l’arco della vita e assicurare a tutti pari opportunità … di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso le conoscenze e le abilità …in coerenza con le attitudini e le scelte personali.
La prospettiva della personalizzazione, che evidenzia l’unicità di ogni studente, con le sue peculiari caratteristiche d’apprendimento non standardizzabili e il suo diritto ad essere accompagnato alla piena realizzazione di se stesso, dovrebbe essere un principio di riferimento fondamentale per tutta l’azione didattica, al di là delle specifiche situazioni di difficoltà.
DIDATTICA PERSONALIZZATA E INDIVIDUALIZZATA
Quest’ultime, tuttavia, richiedono un innalzamento dell’attenzione che si concretizza con l’attuazione di diverse strategie che aiutino il singolo alunno a raggiungere gli obiettivi ritenuti indispensabili per tutti, attraverso la definizione di tempi e modi in sintonia con le sue capacità e problematicità, per aggiungere i massimi risultati possibili nelle diverse aree, ed infine ad esprimere al meglio le proprie potenzialità nell’ottica della costruzione di un proprio progetto di vita.
È importante riprendere a questo proposito quanto scritto nelle “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” del luglio 2011, che, al fine di promuovere l’apprendimento di ciascuno, distingue e congiuntamente pone in stretta connessione la didattica individualizzata e quella personalizzata.
Si possono quindi proporre le seguenti definizioni e distinzioni tra DIDATTICA PERSONALIZZA e INDIVIDUALIZZATA.
- La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio.Tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
- La didattica personalizzata , invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue preferenze e del suo talento.
DIDATTICA PERSONALIZZATA E INDIVIDUALIZZATA
Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo.
Perché tu possa mettere in atto tale pratica didattica individualizzata e personalizzata è bene riguardare le misure dispensative e gli strumenti compensativi.
La legge 170/2010 art.5 lettera b richiama le Istituzioni scolastiche “all’obbligo di garantire l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere.”
La Direttiva e la Circolare sui BES precisano che: “le scuole – con determinazioni assunte dai consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psico- pedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalla disposizioni attuative della L.170/2010 (DM 5669/2011)…”.
DIDATTICA PERSONALIZZATA E INDIVIDUALIZZATA
Alla luce delle disposizione sopra richiamate sarai tu insieme al tuo consiglio di classe a determinare gli strumenti compensativi più efficaci per l’apprendimento dell’alunno.
È chiaro che sarebbe bene, che l’uso degli strumenti compensativi che sceglierai, previsti dalla norma, li concordati anche con la famiglia e/o con l’alunno. Nel caso di studente maggiorenne tale azione è fondamentale perché finalizzata a responsabilizzarlo e a renderlo protagonista del suo apprendimento.
DIDATTICA PERSONALIZZATA E INDIVIDUALIZZATA
Ti ricordo che gli strumenti compensativi consentono all’alunno di controbilanciare le sue particolari architetture funzionali permettendogli di svolgere la parte “automatica” della consegna, concentrando l’attenzione sui compiti cognitivi più complessi.
Non incidono sul contenuto, ma possono avere importanti ripercussioni sulla velocità e/o sulla correttezza dell’esecuzione della prestazione richiesta dall’insegnante.
A titolo esemplificativo te ne cito alcuni:
- Tavola pitagorica;
- Tabella delle misure e delle formule;
- La calcolatrice;
- PC;
- Dizionari di lingua straniera computerizzati;
- Tabelle;
- Traduttori.
Le misure dispensative invece evitano allo studente di cimentarsi in forme di attività che sono destinate al sicuro fallimento, indipendentemente dall’impegno del soggetto, in quanto non strutturate al meglio sulle sue caratteristiche di apprendimento.
A titolo esemplificativo ti cito le più significative:
- Tempi più lunghi per le prove scritte e lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti;
- Organizzazione di interrogazioni programmate;
- Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta.
In particolare per gli alunni che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana (BES) è possibile adottare misure dispensative come ad esempio:
- la dispensa dalla lettura ad alta voce;
- la dispensa da attività ove la lettura è valutata;
- la dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura, ecc.
È bene sottolineare che in ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’Art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011.
Ti giova inoltre ricordare che come docente, proprio perché esperto nella metodologia didattica, sia generale sia afferente la specifica materia di insegnamento, devi prima di tutto prevedere nel PDP l’utilizzo di metodologie didattica individualizzate e personalizzata e, solo in seconda istanza, di eventuali compensazioni e di possibili dispense.
Spero questo articolo possa esserti stato d’aiuto.
RISORSE CONSIGLIATE PER TE: LA DIDATTICA SECONDO LA FLIPPED CLASSROOM.
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Ottimo articolo, interessante sotto tutti i punti di vista.
Mi sono appena iscritta e ho trovato subito spunti molto motivanti, grazie.
Per me psicologo un punto di riferimento costante nei temi dell’educazione. Molte grazie.
Sono Docente di ambito letterario (italiano, latino e materie letterarie), ho trovato l’articolo interessantissimo ed utile. Ne ho apprezzato anche le fonti giuridiche di riferimento.
Grazie Lucia per aver espresso il tuo apprezzamento; il parere dei nostri utenti è qualcosa di fondamentale per noi.
GRAZIE
Chiaro, lineare, diretto.
Leggerla è un piacere.
Anna
Grazie Anna! 🙂