COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE
In questo articolo apprenderai come strutturare una lezione semplice ed efficace per spiegare ai tuoi alunni con DSA e non, quali sono le difficoltà che incontra un bambini con tale disturbo, e quali sono i pensieri e gli atteggiamenti che dovrai migliorare per lavorare con loro.
Come sai bene, un bambini con DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO in classe non è affatto semplice da gestire, soprattutto se non hai avuto il tempo di preparare una lezione per sensibilizzare il contesto in cui il bambino andrà ad apprendere.
Come parlare di dislessia in classe.
Devi sapere che è stato dimostrato che l’opera di sensibilizzazione e di informazione è fortemente facilitante delle operazioni di programmazione e organizzazione degli interventi di personalizzazione dell’intervento didattico.
Non farlo è una scelta che determinerà sicuramente il complicarsi di una situazione già complessa per natura. In questo articolo avrai gli strumenti operativi per andare a porvi rimedio. Questi sono tipici atteggiamenti che riuscirai a cambiare.COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE
Insegnanti: «non vuole usare la sintesi vocale in classe, si rifiuta, che posso fare?».
Genitori : «ha fatto un campus dove ha imparato perfettamente ad usare gli strumenti compensativi, ma si rifiuta di usarli, perché?».COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE
Ragazzino con DSA: «mi vergogno ad usare la mappa durante l’interrogazione, i miei compagni dicono che sono così sono troppo facilitato, e anche i miei insegnanti mi guardano in modo strano quando uso la mappa».
Andiamo a vedere quali sono gli interventi e gli strumenti che possiamo utilizzare per facilitare tali cambiamenti di prospettiva. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE
COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE
COMINCIA UTILIZZANDO UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA.
Utilizza una METAFORE per chiarire il complesso funzionamento del cervello, in modo che anche i bambini possano capire cosa sono i DSA e come influiscono sul loro apprendimento.
Ti spiego come utilizzare una metafora in 3 STEP GUIDATI suggerito dalla psicologa americana
ANIA SIWEK.
Scaricalo cliccando qui sotto.
UNA-METAFORA-PER-SPIEGARE-I-DSA.pdf (14391 download )
Dopo aver utilizzato la metafora come ausilio della spiegazione, andiamo a vedere cosa dire al bambino con il disturbo specifico dell’apprendimento.
COSA DIRE AL BAMBINO: 6 PUNTI ESSENZIALI.
1. Se il tuo alunno ha una diagnosi di dislessia, diglielo. Non ci sono ragioni per tenerlo nascosto.
2. Spiegagli che la dislessia è molto comune, che probabilmente anche nella sua classe altri bambini l’hanno e forse anche nella sua famiglia qualcuno l’ha.
3. Puoi dirgli che la dislessia è solo un nome per spiegare il perchè dei bambini hanno difficoltà a imparare a leggere, a scrivere e a contare. In realtà siamo tutti diversi. Tutti abbiamo abilità e strategie differenti. Individuate qualche attitudine per esempio ad uno sport, alla musica, al disegno, al bricolage.
Scopri le sue capacità relazionali: è amorevole con gli animali, è simpatico, generoso, è dolce, è benvoluto… Insomma occorre trovare qualche lato positivo del bambino, che lui stesso riconosca, questo per far capire che ci saranno altri bambini che imparano subito a leggere e a scrivere e magari non hanno altre sue qualità.
Questo è normale. Siamo tutti diversi. Spiegagli che questo non è colpa sua, nè dei genitori o della scuola. E’ qualcosa che succede senza motivo, come avere i capelli di un determinato colore, o gli occhi azzurri.
4. Digli che questo spiega il perché delle sue difficoltà a scuola. Spiegagli anche che questa significa che bisognerà lavorare sodo, impegnarsi molto. Ma che questo avverrà con il giusto aiuto e con gli strumenti appropriati.
5. Preparati a dover ripetere queste cose più volte anche nel corso degli anni. Sii sempre pazienti e disponibili.
6. Se prima di sapere la diagnosi hai discusso con il tuo alunno per i compiti e per i suoi insuccessi, ammetti il tuo errore. Non avere paura di chiedergli scusa, i bambini sanno perdonare molto bene.
Se vi è bisogno di un aiuto supplementare, magari per i compiti a casa, presentatelo come un’opportunità, non come una punizione.
Per contrastare la resistenza all’uso degli strumenti compensativi da parte dei bambini con DSA PROPONI un LAVORO SULL’ACCETTAZIONE e la comprensione delle caratteristiche dei DSA prima sugli insegnanti e poi sul gruppo classe.
Ti consiglio di lavorare su entrambi (sia insegnanti che gruppo classe) attraverso:
– riconoscimento/accettazione della diversità/difficoltà nel fare certe cose.
– riconoscimento di “aree di forza” e “aspetti positivi”, fino alla percezione di sé come persona “valida”, “amabile” e “che può dare molto”, permette di guardarsi benevolmente allo specchio e di decidere con serenità gli strumenti compensativi e dispensativi più adatti.
COME PUOI AIUTARE I TUOI COLLEGHI INSEGNANTI? La parola d’ordine in questo caso è “MONITORARE”:
I PENSIERI E ATTEGGIAMENTI, LAVORARE SULLA CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI PENSIERI SUI DSA.
I tuoi pensieri e gli atteggiamenti che usi in determinate circostanze, possono portarti a rappresentare la realtà in modo negativo e a farti provare emozioni spiacevoli che condizioneranno il tuo (e quello dei tuoi colleghi) comportamento nei confronti degli alunni: ·
- «è spaventoso dover insegnare in una classe con così tanti problemi»
- «se a quel ragazzo concedo l’uso della mappa, non è giusto nei confronti dei suoi compagni»
- «riesce a scrivere correttamente quando vuole»
Cosa farai e cosa consiglierai di fare:
LAVORA SULLA MESSA IN DISCUSSIONE DEI PENSIERI IRRAZIONALI SUI DSA.
Ti consiglio di tenere a mente una distinzione precisa tra i pensieri disfunzionali e razionali per trasformare i pensieri disfunzionali e negativi, e renderli più razionali. ·
Pensiero disfunzionale: «se a quel ragazzo concedo l’uso della mappa, non è giusto nei confronti dei suoi compagni» ·
Pensiero razionale: «dandogli la mappa lo metto nelle stesse condizioni dei suoi compagni»
INFINE: COME PARLARE ALLA CLASSE DEI DSA?
1) BRAINSTORMING INIZIALE
2) VISIONE DI FILMATI E/O LETTURE SULL’ARGOMENTO (2 viedeo e 3 testi).
3) BRAINSTORMING FINALE Prima di parlare alla classe valuta il livello di accettazione del disturbo in quel momento negli alunni con diagnosi di DSA
..PRIMA DI TUTTO…
1) BRAINSTORMING INIZIALE.
CHIEDI AI RAGAZZI COSA SANNO E COSA PENSANO DELLA DISLESSIA O DELLE DIFFICOLTA’ CHE HANNO I LORO COMPAGNI CON DSA, SENZA CENSURARE O GIUDICARE LE LORO IDEE…
Dopo di chè programma la visione e alla lettura del materiale consigliato qui sotto.
2) VISIONE DI FILMATI E/O LETTURE SULL’ARGOMENTO (2 viedo e 3 testi).
Due video o uno di essi a tuo piacimento, sono due filmati meravigliosi che permettono di far capire ai ragazzi che cos’è la Dislessia e cosa si prova nei panni di un bambino con DSA.
Consiglio il primo video che è “Come una macchia di cioccolato”. Raccontarsi per raccontare la dislessia.
(Filmato), Donini R., Brembati F.2007, distribuito dall’AID.
Secondo film.. STELLE SULLA TERRA, Film Video dei DISLESSICI FAMOSI, scaricabili su youtube o puoi vederlo di qui.
Per i testi invece consiglio:
1) Mago delle formiche giganti (con cd audio), Editore Libriliberi Firenze
2) Storie di dislessia, G. Stella, Editore Libriliberi, AID Firenze 2002 3) Le aquile sono nate per
volare.
Il genio creativo nei bambini dislessici; R. Grenci, Editore La Meridiana luglio 2004 BRAINSTORMING FINALE.
REGISTRIAMO SU DI UN QUADERNO IL CAMBIO DI PROSPETTIVA DEI RAGAZZI E RENDIAMOLO MAGARI VISIBILE QUESTE CONSIDERAZIONI SU SI UN SUPPORTO DA APPENDERE IN CLASSE.
Per concludere… Non è sufficiente che l’insegnante conosca tecnicamente il Disturbo Specifico di Apprendimento e gli strumenti compensativi, affinché il bambino raggiunga il benessere in classe, ma per raggiungere questo obiettivo è importante che si dia importanza anche agli aspetti emotivi e di pensiero di questi bambini così come di tutto il gruppo classe.
Scarica l’intero articolo in pdf dal link qui sotto e proponi il percorso ai tuoi colleghi. COME-PARLARE-DI-DISLESSIA-IN-CLASSE.pdf (5027 download )
RISORSE CONSIGLIATE PER TE SULLO STESSO ARGOMENTO: DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO: ERRORI DA EVITARE.
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DIDATTICA PERSUASIVA.
Buon lavoro. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE