In questo breve articolo si proporranno 3 brevi esercizi pratici per la gestione del conflitto del gruppo classe; una riflessione strutturata sulle modalità interne di comunicazione e delle dinamiche interpersonali del contesto classe. COME GESTIRE IL CONFLITTO IN CLASSE
1. Lettera ad un alieno: Il conflitto è…?
Un esercizio adatto ad un gruppo numeroso che intende approfondire il significato della parola “conflitto” ; l’obiettivo è scoprire la gamma di risposte all’interno del gruppo per arrivare ad un’unica definizione di “conflitto”.
Risorse necessarie: foglio grande di cartone, penne.
Dimensione del gruppo: 12-20.
Tempo necessario: 35 minuti.
COME GESTIRE IL CONFLITTO IN CLASSE
Descrizione dettagliata:
1. Dividete un foglio grande di cartone in tante colonne e scrivete in cima a ciascuna colonna una lettera dell’alfabeto. Scegliete le lettere da A ad H.
2. Chiedete agli studenti di riflettere individualmente su alcune parole legate al significato di “conflitto”. Ciascuno deve suggerire almeno una parola per ciascuna lettera (ad esempio: A – ansia, B – bisticcio, C – caos). Un volontario trascrive le parole sul foglio man mano che vengono suggerite, oppure ciascun partecipante aggiunge personalmente le proprie. In questa fase non vi deve essere alcuna discussione sul perché sono state scelte determinate parole (5 minuti).
3. Una volta che il foglio è stato completato, gli studenti possono rivolgersi delle domande relative alla scelta delle parole – cosa significhino alcuni vocaboli, quale è il loro legame con il concetto di “conflitto”, etc. Nessuno deve esprimere giudizi (3 minuti).
4. I partecipanti si dividono in coppia o in gruppi di tre e scelgono una lettera dal cartellone (è preferibile che ciascun gruppo abbia una lettera diversa). A questo punto scrivono una breve comunicazione ad un extraterrestre che non ha mai sentito parlare di “conflitto”, che cosa esso significhi. Ciascun gruppo deve utilizzare le parole elencate sotto la propria lettera. Le comunicazioni vengono quindi condivise con il resto della classe (10 minuti).
5. Mischiate gli studenti in nuovi gruppi di quattro o cinque e chiedete a ciascun gruppo di creare una breve definizione di “conflitto” sotto forma di slogan. Si può iniziare con “il conflitto è…”. Lasciate che i gruppi pensino ad un modo creativo di presentare la propria definizione. Ad esempio, possono utilizzare delle statue viventi e coinvolgere tutti nella presentazione. A seconda dei casi sarà necessario ulteriore tempo (10 minuti).
Riflessione e valutazione:
Tornati in gruppo, i partecipanti sono invitati a riflettere individualmente sulla loro esperienza di interazione tra i membri del gruppo. Come ha lavorato il gruppo nella trascrizione della lettera all’alieno? Come è riuscito ad arrivare ad un accordo sulla definizione? E’ rimasto sorpreso dalla definizione di qualcun altro? E’ stato facile arrivare ad uno slogan sul conflitto? Vi sono altre domande da porre? I partecipanti hanno imparato qualcosa di nuovo dall’esercizio? Hanno la sensazione che sia stato trascurato qualche aspetto importante? (7 minuti).
COME GESTIRE IL CONFLITTO IN CLASSE
2. Dai un nome a ciò che provi.
Questa attività incoraggia gli studenti i a comprendere i propri sentimenti in circostanze diverse e a trovare soluzioni che non portino alla tensione o all’aggressività. E’ stata ideata per aiutare i giovani nel riuscire a definire le proprie sensazioni, analizzare i problemi e capire come risolverli.
Risorse necessarie:
Una copia della scheda DAI-UN-NOME-A-CIO-CHE-PROVI.pdf (4216 download ) ripiegata in maniera tale che solo una parte sia visibile.
Dimensione del gruppo: Qualsiasi
Tempo necessario: 1 ora
Descrizione dettagliata
1. Iniziate la sessione parlando della vasta gamma di emozioni che tutti proviamo. Introducete l’idea che talvolta questi sentimenti condizionano il nostro modo di affrontare una determinata situazione, o non vengono individuati in maniera corretta. Questo può portare a non risolvere i problemi, oppure fare in modo che essi vengano ingigantiti, lasciandoci con un senso di frustrazione. Chiedete ai giovani di pensare ad un episodio in cui la situazione è peggiorata per qualcosa che non hanno fatto. Che cosa hanno provato?
2. Distribuite la scheda DAI-UN-NOME-A-CIO-CHE-PROVI.pdf (4216 download ) piegata in maniera tale che ne sia visibile solo una parte.
3. Chiedete al gruppo di leggere per proprio conto e prendere in considerazione le domande in cima al foglio. Se vi rendete conto che il compito è difficile per il vostro gruppo, leggete voi le diverse situazioni per i giovani.
COME GESTIRE IL CONFLITTO IN CLASSE
Riflessione e valutazione:
Richiedete un feedback dal gruppo per ciascuna situazione. Il gruppo vede la situazione allo stesso modo? Sono tutti d’accordo sul tipo di sentimenti che suscita? E’ relativamente facile pensare a qualche soluzione? Incoraggiate il gruppo a proporre personalmente alcuni esempi da condividere e valutare insieme.
Dai un nome a ciò che provi!
Per ciascuna situazione elencata sotto rifletti sui seguenti aspetti: Qual è il problema? Che cosa si prova? Che cosa si può fare?
1. I tuoi amici hanno sempre più soldi di te. Non è giusto! Tua madre è ingiusta: dice che sei vuoi più soldi devi aiutare nei lavori di casa!
2. Tuo padre se ne è andato di casa per andare a vivere con la sua nuova compagna. Ha detto che potevi passare i fine settimana con lui, ma adesso la compagna dice che non c’è abbastanza spazio per te.
3. Qualcuno a scuola prende in giro tuo fratello e minaccia di rompere la sua sedia a rotelle elettrica.
4. il tuo compagno ha vinto un concorso d’arte a scuola. Ti sei stufato, deve esserci stato un imbroglio. Sei convinto di essere stato più bravo di lui!
5. Il tuo accento è diverso da quello del resto della classe. Una ragazza continua a prenderti in giro per questo motivo e ti rende ridicolo agli occhi di tutti. Quando tu cerchi di difenderti e di risponderle, ti fa il verso e la classe ride ancora di più.
6. La classe viene fermata dopo l’orario scolastico per colpa tua. Ora tutti ti chiedono di confessare e scagionare loro.
COME GESTIRE IL CONFLITTO IN CLASSE
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