LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
Rallentiamo anche a casa
La regola più importante dell’educazione, dice Rousseau:
“Non è di guadagnare tempo, ma di perderne”
Alla sorpresa del lettore Rousseau esclama ”lettori volgari, perdonate i miei paradossi, ma preferisco essere uomo a paradossi che uomo a pregiudizi”.
Ci vuole pazienza, occorre sapere osservare la crescita e l’evoluzione del bambino. Per conoscerlo occorre tempo e per permettere al bambino di conoscersi occorre lasciargli il tempo di scoprirsi.
Da questa preziosa affermazione di Rousseau e dalle indicazioni di Zavalloni, rivolte alla scuola, che esplicitano strategie didattiche di apprendimento finalizzate a bandire la fretta per dare la possibilità ai bambini di avere la possibilità di crescere nel rispetto dei loro ritmi, dei loro modi e dei loro tempi di apprendimento, possiamo trarre utili e preziosi consigli come educatori e genitori.
Zavalloni sostiene che perdere tempo a parlare rappresenta la premessa indispensabile per un corretta relazione educativa. Non si può prescindere, infatti, dalla reciproca conoscenza e creare in classe un clima sociale positivo è possibile solo ascoltando e conversando con i bambini, conoscendo la loro storia e le loro vicissitudini quotidiane.
La stessa cosa vale nelle nostre case, all’interno delle nostre famiglie.
L’ascolto è una delle esperienze più significative e fondamentali della pedagogia e rappresenta la premessa di quell’empatia necessaria per fare dell’educazione una relazione d’aiuto.
Occorre perdere tempo per parlare insieme, nel rispetto di tutti, si deve perdere tempo per darsi tempo, ossia per scoprire ed apprezzare le piccole cose, quelle che magari diamo per scontate, ma che in realtà non lo sono, soprattutto per i nostri bambini, che vivono ogni esperienza con la gioia dello stupore. LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
Dovremmo cercare di dedicare più tempo a casa a parlare con i nostri figli.
Spesso li “ascoltiamo” mentre siamo impegnati a fare altro, ma questo non è un ascolto reale. Non diamo per scontato di sapere cosa pensano, di saperli leggere dentro prima che parlino.
Fermiamoci più spesso. Ascoltiamoli con ogni cellula del nostro corpo. Diamo importanza e spazio ai loro vissuti, ascoltiamo e prendiamo in considerazione le loro idee, il loro punto di vista.
Il momento principe in cui la famiglia è riunita è quello dei pasti. Tentiamo una piccola rivoluzione, spegniamo il televisore e mettiamo via il cellulare, raccontiamoci le nostre giornate, pianifichiamo insieme le cose da fare. LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
È importante perdere tempo per condividere le scelte, organizzando a scuola, ma anche a casa delle zone di libertà dove tutti possono sentire la responsabilità di ciò che hanno scelto. È molto bello crescere insieme ascoltando e raccogliendo la cultura e le emozioni dei nostri figli.
Riprendendo Rousseau, lui è profondamente convinto che i bambini siano dei poeti che sentono l’esistenza, che si stupiscono di fronte ai fenomeni della natura.
Non bisogna uccidere questa loro sensibilità. LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
“Lasciate venire il bambino: stupito dallo spettacolo, non mancherà di farvi delle domande”. Permettete al bambino di stupirsi e di domandarsi perché. Quanta verità in questa affermazione.
Lasciamo che i nostri figli si stupiscano, scoprano, si incuriosiscano, facciano delle domande. Ci capita spesso, sempre a causa della fretta e delle cose da fare, di stroncare i loro discorsi fantasiosi, per noi talvolta anche senza senso, di ignorare le loro domande, di banalizzare le loro curiosità. Dobbiamo dare spazio al loro stupore, alla loro poesia. Ci arricchiremo anche noi.
Lo stesso richiamo di Zavalloni a dare spazio al disegno, alla creatività e all’arte, canali innati e preferenziali per i bambini, che può fare bene anche a noi adulti riscoprire e valorizzare.
Ci sediamo mai a tavolino con i nostri figli a disegnare, colorare con gli acquerelli, costruire qualcosa insieme?
Ci siamo mai distesi con loro su un prato a guardare le nuvole o le stelle nel cielo?
Dobbiamo perdere tempo per giocare, camminare, crescere insieme ai nostri figli. Il gioco educa alla convivenza civile più di sterili regole apprese sui libri, che non saranno mai interiorizzate perché non vissute.
Ci concediamo mai una passeggiata a piedi con i nostri figli?
Quante belle chiacchierate e quanta vicinanza possono nascere da una semplice passeggiata, momento di condivisione unico e irripetibile. Camminare aiuta ad una maggiore conoscenza e alla scoperta del territorio e per prepararci al futuro dobbiamo dare il giusto spazio al nostro presente.
L’importanza del cammino, non dell’arrivo. LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
Il tempo del cammino, che deve essere lento, non solo per accettare il passo di chi è più debole, ma perché inseguendo curiosità e emozioni ognuno possa inoltrarsi, scoprire altre piste, deviare, tornare indietro, scambiare pensieri e sentimenti, costruire relazioni.
E domani, proprio per aver compiuto un cammino di questo tipo, possa non dimenticare quello che ha imparato.
Infine, perdere tempo per guadagnare tempo è necessario perché la velocità s’impara nella lentezza. Ma è davvero perdere tempo questo?
La saggezza della lumaca LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
Nel “Breve trattato sulla decrescita serena” Latouche riprende la bella metafora della lumaca di Ivan Illich per indicare un percorso alternativo a quello, molto simile ad un vicolo cieco, in cui il mito della crescita illimitata ci ha infilato.
In questa situazione, sarebbe urgente riscoprire la saggezza della lumaca. Infatti la lumaca non solo ci insegna la necessaria lentezza, ma ci impartisce anche una lezione ancora più indispensabile.
La lumaca, ci spiega Ivan Illich, costruisce la delicata architettura del suo guscio aggiungendo una dopo l’altra delle spire sempre più larghe, poi smette bruscamente e comincia a creare delle circonvoluzioni stavolta decrescenti.
Una sola spira più larga darebbe al guscio una dimensione sedici volte più grande. Invece di contribuire al benessere dell’animale, lo graverebbe di un peso eccessivo. A quel punto qualsiasi aumento della sua produttività servirebbe unicamente a rimediare alle difficoltà create da una dimensione del guscio superiore ai limiti fissati dalla sua finalità.
Superato il punto limite dell’ingrandimento delle spire, i problemi della crescita eccessiva si moltiplicano in progressione geometrica, mentre la capacità biologica della lumaca può seguire soltanto, nel migliore dei casi, una progressione aritmetica.
Questo divorzio della lumaca dalla ragione geometrica, che per un periodo aveva anche lei sposato, ci mostra la via per pensare una società della decrescita, possibilmente serena e conviviale.
La lentezza è, insieme ai concetti di leggerezza e di fragilità, una nozione sovversiva per il materialismo pesante e devastatore delle nostre società. Un punto di vista e un’aspirazione essenziali per lavorare a quel cambiamento antropologico di cui l’umanità ha un evidente e urgente bisogno. LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
La cura della lentezza, l’accoglienza della fragilità, l’idea di un’umanità che torni ad essere leggera per il pianeta in cui vive, sono elementi costitutivi di una cultura amica degli uomini e della natura, attenta alla sostenibilità dello sviluppo, capace di opporsi alla violenza dello sfruttamento e del consumo indiscriminato di risorse limitate, di individuare un cammino nuovo, in cui imparare, lentamente, nuovi modi di vivere.
Come nelle teorie della decrescita, non si tratta di tornare a un passato che non può più esserci, né tanto meno di mitizzarlo.
Ma è all’ordine del giorno, senza dubbio, la necessità di rallentare l’accelerazione di una versione pericolosa della modernità, di allontanare da noi, dai nostri figli, dal pianeta che non siamo più capaci di rispettare, l’incubo di un punto catastrofico di non ritorno.
Da questi pensieri di Illich e Latouche, adottati da molti per riflettere sulla nostra società e per suggerire un rivoluzionario pensiero ecologico, possiamo trarre un altro importante e prezioso spunto per riflettere sulla corsa che facciamo quotidianamente per accrescere le nostre competenze, capacità, conoscenze, senza talvolta avere la saggezza di fermarci a guardare alle piccole cose, ai particolari. LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
Chiudiamo con un altro pensiero di Rousseau, che sostiene che per pretendere di formare un bambino occorre aver formato prima di tutto se stessi. La conoscenza di se stesso attraverso l’esperienza della vita è un apprendimento che ci spinge a formare le nostra personalità.
Chi non ha consapevolezza di questo processo auto-formativo non può pensare di essere educatore.
“Ricordatevi, che prima d’intraprendere di formare un uomo, occorre essersi fatto uomo se stesso, bisogna trovare in se stesso l’esempio che si pensa di proporre”.
L’educatore autorevole è colui che è consapevole della sua formazione e del modo come tutto ciò sia avvenuto. È quello che nella relazione conosce se stesso e stima la virtù. Rousseau crede nelle virtù educative. LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA A CASA
La relazione educativa è anche un atto d’amore, atto d’amore verso l’educando, verso se stesso e verso quello che si trasmette. L’amore rappresenta per Rousseau la massima virtù educativa.
Senza amore non vi può essere autorevolezza da parte dell’educatore. Nell’amore vi è il riconoscimento dell’altro come essere eguale a me perchè diverso da me. Le competenze dell’educatore sono prima di tutto competenze umane.
Proprio per questo è importante che ognuno di noi rifletta sul proprio guscio, su come si è formato, sulle spire che lo compongono, sulle esperienze che lo hanno segnato. Solo conoscendo a fondo noi stessi possiamo essere educatori migliori per i nostri figli, più liberi e consapevoli.
Decalogo del “perdere tempo”
Questi pensieri sono dedicati a genitori, educatori, insegnanti impegnati ad aiutare i bambini e i ragazzi a costruire se stessi:
– Perdere tempo è guadagnare tempo
– Perdere tempo ad ascoltare
– Perdere tempo a parlare
– Perdere tempo nel rispetto
– Perdere tempo per darsi tempo
– Perdere tempo per scegliere
– Perdere tempo per giocare
– Perdere tempo per passeggiare, camminare
– Perdere tempo per crescere
– Perdere tempo per guadagnare tempo, rallentare, perché la velocità si impara nella lentezza
Bibliografia
- Zavalloni G. (2008), La pedagogia della lumaca. Per una scuola lenta e solidale, EMI, Bologna
- Latouche (2008), Breve trattato sulla decrescita serena, ed. Bollati Boringhieri
Fonte [Download non trovato]
Spero questo articolo possa esserti stato d’aiuto.
RISORSE CONSIGLIATE PER TE: 2 ESERCIZI PRATICI PER ATTUARE IL PROBLEM SOLVING IN CLASSE.
Se hai voglia di confrontarti con me contattami pure sulla mia pagina Facebook: