Una scuola inclusiva è una scuola che “progetta” per tutti e che si deve muovere per migliorare l’organizzazione perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto. CHE COSA SI INTENDE PER DIDATTICA INCLUSIVA?
Le differenze sono alla base dell’azione didattica inclusiva e, come tali, non riguardano soltanto le differenze degli alunni, ma anche quelle negli stili di insegnamento dei docenti. Come gli alunni non imparano tutti nello stesso modo, così gli insegnanti non insegnano con lo stesso stile. Nella prospettiva della didattica inclusiva, le differenze vengono solo accolte, stimolate, valorizzate, utilizzate nelle attività quotidiane per lavorare insieme e crescere come singoli e come gruppo.
L’obiettivo delle didattica inclusiva è far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando tutte le differenze presenti nel gruppo classe, non solo quelle più visibili e marcate dell’alunno con un deficit o con un disturbo specifico.
Insegnare ad alunni con tipologie diverse di difficoltà è un aspetto del saper insegnare. Come diceva Maria Montessori, sono le buone prassi didattiche e di mezzi che “ possono rendersi adatti alle capacità di ciascuno ”. Quindi occorre conoscere molti strumenti didattici, molti metodi, molti modi di lavorare e di organizzare la classe e conoscere i processi attraverso cui possiamo di volta in volta trasformarli, modificarli, curvarli per “renderli adatti alle capacità di ciascuno”.
CHE COSA SI INTENDE PER DIDATTICA INCLUSIVA?
LA DIDATTICA INCLUSIVA
– Utilizza una METODOLOGIA PARTECIPATA e COLLABORATIVA
– Promuove la MOTIVAZIONE
– Cura il COINVOLGIMENTO EMOTIVO e COGNITIVO
– Si pone l’obiettivo di NON lasciare indietro nessuno
– Esplicita il rapporto con il sapere, dà il SENSO del lavoro scolastico;
– Sviluppa la capacità di AUTOVALUTAZIONE
– NEGOZIA diversi tipi di regole e contratti
– Utilizza l’idea delle intelligenze multiple
CHE COSA SI INTENDE PER DIDATTICA INCLUSIVA?
PRESUPPOSTI della DIDATTICA INCLUSIVA
1. PREVENIRE: identificazione precoce di possibili difficoltà che se ignorate possono trasformarsi in veri e propri handicap.
2. MOTIVARE:
– Considerare gli obiettivi cognitivi ma anche quelli di tipo motivazionale
– Considerare gli atteggiamenti nei confronti dell’apprendimento
– Considerare sempre il soggetto che apprende
3. POTENZIARE
Ruolo dell’ imitazione nei processi di apprendimento (apprendimento cooperativo, lavori a coppie o a piccoli gruppi)
CHE COSA SI INTENDE PER DIDATTICA INCLUSIVA?
4. VALORIZZARE:
– Il protagonismo degli allievi (alunno attivo, responsabile,…)
– Ciò che gli allievi sanno fare
– La vita sociale: attenzione al progetto di vita.
5. SIGNIFICATIVITÀ:
– DARE SENSO E SIGNIFICATO al lavoro degli alunni, contestualizzarlo
– Partire dalle rappresentazioni degli alunni, dalle conoscenze acquisite per rendere significative le nuove esperienze
– che procede tenendo conto della pluralità dei soggetti e non dell’unicità del docente
– l’importanza degli apprendimenti è pari al vivere con un certo stile in un gruppo – la classe – certamente eterogeneo (IMPORTANZA DELLE RELAZIONI!)
CHE COSA SI INTENDE PER DIDATTICA INCLUSIVA?
7. SOSTEGNO AMPIO E DIFFUSO:
– capacità da parte della scuola di rispondere alle diversità degli alunni, di cui il sostegno individuale è solo una parte.
– la scuola deve essere il percorso dall’apprendimento scolastico all’apprendimento come stile di vita
– maturare la capacità di vivere i conflitti e nella logica della costante ricerca del bene comune;
– l’accoglienza non è un rituale di avvio dell’anno scolastico ma la buona curiosità per il nuovo di ogni giorno;
– la pluralità dei docenti/insegnanti e il riconoscimento delle differenze di genere ne sono la garanzia.
CHE COSA SI INTENDE PER DIDATTICA INCLUSIVA?
Prof.ssa Antonella Redavid Referente C.T.I.- Osimo
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