Camillo Bortolato ed il metodo analogico
Il numero è sicuramente uno dei concetti matematici più difficili e complessi da apprendere, anche se, fin da molto piccoli, tutti si trovano a dover “fare i conti” con loro.
Essi, infatti, fanno parte della nostra vita in modo così profondo che anche i bambini ne fanno uso ancora prima di sapere cosa siano. Spetta a J. Piaget il merito di aver formulato le prime teorie cognitive su come il bambino costruisce il sistema numerico.
Anche Butterworth afferma che già dalla nascita abbiamo una natura predisposta per conoscere il mondo in termini quantitativi; le difficoltà nel contare dei bambini piccoli, per l’autore, dipendono dalle difficoltà dell’apprendimento dei vocaboli, e più oltre dalla posizione dei simboli numerici.
Piaget evidenzia, da parte sua, come la capacità del bambino di produrre la sequenza verbale dei numeri non sia indice di saper contare utilizzando il concetto di numero; essi, infatti, sono in grado di servirsi dei numeri senza comprenderne il significato.
In effetti ciò che per prima appare al bambino è il mondo degli oggetti che si riferisce ai significati, alla semantica; poi appaiono i significanti che attengono al lessico.
Queste due vie possono viaggiare, per un certo periodo della vita del bambino, su due binari paralleli tanto che all’inizio è capace di recitare la filastrocca numerica, senza saper “contare oggetti”. Ogni apprendimento risulterà più facile, quindi, se si considereranno prima le cose, poi il nome delle cose. Invece, a scuola, solitamente si parte dal significante al quale assegnare il significato. CAMILLO BORTOLATO ED IL METODO ANALOGICO
Per l’acquisizione dei fatti numerici non facilitano la comprensione ragionamenti o intellettualizzazioni. Il segreto per una più facile opera di insegnamento sta nel cercare di scoprire come si formano nella mente le immagini del numero, oltre l’applicazione della logica adultistica.
Butterworth ritiene che di fronte ad una quantità numerica, bambini ed adulti riescono a contare gli oggetti trasformandoli in una immagine interna fugace e transitoria, assecondando il tempo del respiro che è di tre secondi e che quindi solo tre oggetti possono entrare nello schermo biologico. Subito dopo la percezione crolla.
Gelman e Gallistel hanno studiato lo sviluppo del concetto di numero ed in questa sede ci interessa, di tale studio, approfondire il processo di astrazione che riguarda la formazione delle rappresentazione di numerosità, approssimate o precise delle collezioni; esso comprende il “subitizing” o subitizzazione: processo rapido, senza sforzo inconsapevole con cui si stabilisce con accuratezza la numerosità di insiemi di dimensioni limitate, da 1 a 3 – 4 elementi.
Secondo Butterworth se vediamo tre mucche in un prato capiamo che sono tre ancora prima di capire che si tratta di mucche.
Per facilitare, allora, la capacità dello schermo biologico, ci serve uno spazio integrale provvisto di pieno e vuoto; ci servono immagini analogiche che ci permettano un subitizing immediato che vada oltre il numero tre.
Gli studi di Jean Piaget e Jerome Bruner ci hanno fatto comprendere che i bambini, prima di sei anni, pensano che oggetti che variano la loro posizione nello spazio variano anche la loro numerosità. CAMILLO BORTOLATO ED IL METODO ANALOGICO
Per superare tale con concezione “magica”, se vogliamo “conservare le quantità” nella mente, sarà necessario disporre gli oggetti da contare con un ordine stabile.
CAMILLO BORTOLATO ED IL METODO ANALOGICO
Tale disposizione non contiene nessuna simmetria.
Questa disposizione invece contiene troppa simmetria.
CAMILLO BORTOLATO ED IL METODO ANALOGICO
In quest’ultima disposizione appare un piccolo scarto di simmetria e per questo il conteggio è favorito.
Questo tipo di disposizione lo ricaviamo dalla disposizione delle dita allineate e lo spazio vuoto al centro si riferisce allo spazio tra una mano all’altra.
La linea del 20, del 100, del 1000 di Camillo Bortolato abitua il bambino, sia attraverso le tastierine sia attraverso rappresentazioni grafiche che attraverso i software, ad uno scorrimento di etichette sulla linea dei numeri che dà luogo ad una serie infinita di ordinalità e cardinalità provvisoria a seconda del conteggio che scegliamo.
CAMILLO BORTOLATO ED IL METODO ANALOGICO
Il metodo analogico, quindi, è il metodo del silenzio, dell’istantaneità, della simulazione che sostituisce le inutili spiegazioni verbali con l’impegno di liberarsi dalla forma di pensiero che identifica il calcolo con il risultato di un’attività di ragionamento; quest’ultimo è sostituito dal conteggio basato sulla percezione, per allungare quel colpo d’occhio quale schermo biologico che dura tempo di un respiro e questa volta con numeri che vanno otre il tre…
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Ecco esempi di esercizi “con carta e penna” per sviluppare il “subitizing” nel rispetto del principio pedagogico di Camillo Bortolato.
Autrice: Dott.sa Rosaria Troiso
Pedagogista e Logopedista
Spero l’articolo possa esserti stato utile.
RISORSE CONSIGLIATE PER TE SULLO STESSO ARGOMENTO: 5 STRATEGIE DIDATTICHE CHE FORSE NON CONOSCI.
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Butterworth B., (1999), The mathematical brain. Trad. It. Intelligenza matematica. Milano, Rizzoli. 1999.
Camillo Bortolato 2006 Metodo analogico per l’apprendimento del calcolo, Trento Ed. Erickson
Miceli S. S. (2002), La conservazione della quantità nell’insegnamento/apprendimento della matematica(età 5-6 anni).
Piaget J. – Szeminska A.(1941), La genèse du nombre chez l’enfant. Neuchâtel, Delachaux et Niestlé, .Trad. It. La genesi del numero nel bambino. Firenze, La Nuova Italia,1968
Camillo ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro però personalmente mi concentro di più sul digitale, dobbiamo superare il concetto di “numero” e concentrarci di più sul concetto di “cifra”, e sui rapporti matematici.Salti e non linearità.Il concetto di “base numerica” passa attraverso il concetto di “cifra”e di “cambio” o passaggio di ordine. Strutture che poi si riversano nel pensiero logico e la costruzione geometrica, la misura ecc..Credo sia necessario liberare la matematica elementare dal dominio della base dieci.