I 5 livelli dell’assertività in classe.
La struttura concettuale dell’assertività si basa sull’acquisizione il funzionamento di competenze che vengono distinte in cinque livelli ognuno dei quali ne definisce un aspetto. Tale modello riordina concettualmente le skills descritte nell’articolo sulle abilità sociali.
Il primo livello è costituito dalla capacità di riconoscere le emozioni, il cui obiettivo riguarda l’autonomia emotiva e la percezione delle emozioni senza il coinvolgimento negativo legato alla presenza di altre persone (arrossire, balbettare, vergognarsi, ecc).
Il secondo livello riguarda la capacità di comunicare emozioni e sentimenti, anche negativi, attraverso molteplici strumenti comunicativi utilizzando la libertà espressiva, ovvero il controllo delle reazioni motorie senza che queste siano alterate o inibite dall’ansia e dalla tensione.
Il terzo livello troviamo la consapevolezza dei propri diritti nel senso di avere rispetto per sé e per gli altri. Esso ha un ruolo centrale nella teoria dell’assertività in quanto la distinzione tra i comportamenti aggressivi, passivi e assertivi si fonda sui diritti e sul principio di reciprocità.
Il quarto livello è rappresentato dalla disponibilità ad apprezzare se stessi e gli altri. Questo implica la stima di sé, la capacità di valorizzare gli aspetti positivi dell’esperienza con una visione funzionale e costruttiva del proprio ruolo sociale. ASSERTIVITÀ IN CLASSE
Il quinto livello è relativo alla capacità di auto-realizzarsi e di poter decidere sui fini della propria vita. Per raggiungere tale obiettivo è necessario possedere un’immagine positiva di se stessi, fiducia e sicurezza personale.
Il possedere tali caratteristiche comporta una maggiore capacità di autocontrollo, di intervento sulle situazioni e di soluzione dei problemi, un “ambiente interno” rilassante che permette di percepire le difficoltà non come occasioni negative di frustrazione, ma come ostacoli da superare abilmente. Gli obiettivi dei vari livelli vengono raggiunti intervenendo sia sull’aspetto concettuale, di contenuto, sia sull’aspetto tecnico, riguardante il modo di agire e di comunicare.
ASSERTIVITÀ IN CLASSE
In sintesi le potenzialità e i limiti del messaggio assertivo
– Comunica in prima persona (utilizza il pronome “io”): il messaggio assertivo non accusa l’altro (ad esempio non dice: “Tu hai fatto questa cosa, sei maleducato!”), ma parla in prima persona (ad esempio potrebbe dire: “Io mi sono sentito male in questa situazione!”)
– E’ onesto (esprime ciò che realmente si sente o si pensa). Parte dal riconoscimento delle proprie emozioni e delle proprie opinioni e le esprime (ad esempio: “Sento che questa situazione mi mette a disagio perchè non mi sento libero/a di esprimermi”).
– Minimizza i rischi di incomprensione. Affermando le nostre posizioni mettiamo gli altri nella condizione di conoscere i nostri pensieri, emozioni, desideri e bisogni. In tal modo si evita che gli altri siano costretti a fare supposizioni su di noi, che in molti casi potranno rivelarsi errate (se non mi dici come la pensi o cosa provi potrei provare ad immaginarmelo e non è detto che ci azzecchi! Anzi…). ASSERTIVITÀ IN CLASSE
– Lo stile assertivo mantiene e favorisce lo scambio comunicativo tra le persone, garantendo una crescente disponibilità al dialogo e al confronto.
– Non sempre la risposta assertiva è la più adeguata. Saranno le situazioni e le caratteristiche del nostro interlocutore a farci optare per uno stile comunicativo oppure per un altro. Non si auspica l’assertività a tutti costi, con tutte le persone e in tutte le situazioni. Occorre saper scegliere.
– Possiamo influire sul comportamento altrui soltanto entro un certo limite. Al di là di questo limite il problema non è più nostro ma dell’altro. Per quanto assertiva possa essere una persona, se l’interlocutore non le permette di esserlo, non c’è tecnica che tenga.
– L’aspetto più apprezzabile dell’affermazione di sé è dato dalla sensazione positiva che si prova quando si esprime se stessi.
ASSERTIVITÀ IN CLASSE
I vantaggi dell’assertività in classe
Il lavoro dell’insegnante è, senza dubbio, centrato sulla relazione: è infatti nella “cornice” del rapporto con gli allievi che si realizzano la trasmissione di conoscenze e la crescita culturale e umana.
Nel rapporto quotidiano con i propri allievi l’insegnante non è solo trasmettitore di conoscenza, il suo modo di comunicare e di rapportarsi con la classe viene osservato e valutato dagli alunni che possono cosi apprezzare o criticare determinate modalità interattive e, in maniera consapevole o inconsapevole, valutarle o integrarle nel proprio repertorio comportamentale.
Questo è ciò che si definisce “apprendimento per imitazione” (Modeling) e l’apprendimento per imitazione è la forma di apprendimento più efficace. L’insegnante non può evitare di insegnare le abilità comunicative e quindi è necessario che:
– Si ponga come modello. In questo modo i ragazzi osservano l’insegnante che svolge la sequenza di atti necessari per raggiungere una determinata modalità interattiva.
– Si ponga come osservatore, in modo da aiutare i ragazzi ad essere consapevoli del tipo di comportamento agito e delle sensazioni provate. Questo permette di aiutarli ad etichettare l’emozione corrispondente.
– Si ponga come promotore per stimolare il ragazzo ad eseguire una determinata azione presentandogli quella complementare e chiedendogli di compierla.
– Si ponga come mediator e tra i comportamenti in eccesso e quelli in difetto durante l’interazione. In questo modo è possibile insegnare nuove competenze a chi n’è sprovvisto e ridimensionare i comportamenti sproporzionati.
ASSERTIVITÀ IN CLASSE
L’assertività dovrebbe quindi avere un posto privilegiato nella classe scolastica, poiché concorre efficacemente a migliorare il benessere psicologico sia degli insegnanti sia degli allievi, nei seguenti modi.
– Nella gestione della classe: l’insegnante assertivo ottiene più facilmente rispetto e considerazione, in quanto capace di modulare e di equilibrare l’autorevolezza e l’ascolto attivo;
– Nel processo educativo: l’insegnante assertivo è un modello per gli allievi, che possono imparare ad intraprendere relazioni positive con gli altri osservando il suo comportamento. Inoltre, avendo questo modello in mente, l’insegnante può consapevolmente favorire e rinforzare i comportamenti assertivi nei suoi allievi, scoraggiando invece quelli troppo passivi o aggressivi;
– Nell’osservazione sul campo: il modello dell’assertività permette all’insegnante di individuare le persone più fragili o più problematiche e quindi di elaborare delle strategie per aiutarle a migliorare, rendendo più piacevole e positiva l’atmosfera nel gruppo classe;
– Nei rapporti di lavoro: essere assertivi permette di gestire con più efficacia le occasioni di conflitto, incomprensione o tensione con colleghi e superiori.
ASSERTIVITÀ IN CLASSE
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