ADHD STRATEGIE DIDATTICHE
Come già illustrato, le tipologie di Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività possono essere di diverso genere, per questo un insegnante in classe, pur trovandosi davanti a un alunno con diagnosi di ADHD, potrebbe osservare comportamenti assai differenti tra di loro, non tutti immediatamente associati/associabili al disturbo.
Cercheremo di fornire esempi che possano chiarire ai docenti come il disturbo si manifesta all’interno delle mura scolastiche durante l’orario di lezione, ciò con il fine di aiutare gli insegnanti stessi a riconoscere quali comportamenti del soggetto con diagnosi siano imputabili alla natura del disturbo.
Quando la diagnosi è prevalentemente caratterizzata da DISATTENZIONE l’insegnante potrebbe osservare il manifestarsi dei seguenti comportamenti: ADHD STRATEGIE DIDATTICHE
❑ spesso sbaglia nelle attività in classe perché non presta sufficiente attenzione ai dettagli, appare pressappochista;
o
❑ spesso ha difficoltà nel sostenere l’attenzione nei compiti o in attività di gioco;
o
❑ spesso sembra non ascoltare l’insegnante che parla direttamente con lui/lei, anche se, messo alla prova, può riuscire a recuperare le informazioni necessarie (ad esempio, riesce a recuperare il segno per continuare la lettura ad alta voce);
o
❑ spesso non segue tutte le istruzioni fornite in classe per portare a termine un’attività e, di conseguenza, può frequentemente non completare il proprio lavoro, interrompendosi senza saper come proseguire;
o
❑ spesso appare disordinato e disorganizzato, il suo banco è pieno di oggetti non necessari per l’attività che sta svolgendo;
o
❑ spesso si rifiuta di svolgere o fugge da attività che richiedano di impegnarsi nel mantenere l’attenzione (ad esempio, leggere un brano di media lunghezza, risolvere un problema che richieda più passaggi, ecc.);
o
❑ spesso perde le proprie cose e quelle prestate da compagni/insegnanti;
o
❑ in classe si distrae molto facilmente anche a causa di stimoli che gli altri compagni ignorano (ad esempio, piccoli rumori provenienti dall’esterno, rapidi e insignificanti passaggi di bambini davanti alla porta della classe, ecc.);A
DHD STRATEGIE DIDATTICHE
❑ capita spesso di notarlo seduto al banco come assente e con la testa tra le nuvole.
o
Quando la diagnosi è prevalentemente caratterizzata da IPERATTIVITÀ/IMPULSIVITÀ l’insegnante potrebbe osservare il manifestarsi dei seguenti comportamenti:
o
❑ spesso muove le mani sul banco, le gambe sotto il banco, il sedere sulla sedia (ad esempio, dita tamburellanti, piedi che si muovono in continuazione, dondolio sulla sedia, continui cambi di posizione, ecc.);
o
❑ spesso si alza dal proprio posto senza ragione e sembra faticare nel rimanere nella postazione assegnata dal docente;
o
❑ vaga continuamente per l’aula spostandosi quasi senza ragione da un centro di interesse a un altro (ad esempio, si avvicina alla finestra per vedere qualcosa, poi al compagno dell’ultima fila per raccontare qualcosa d’altro, poi alla cattedra per fare una domanda all’insegnante, poi all’armadio per prendere un oggetto), il tutto in situazioni che non richiederebbero spostamento alcuno;
o
❑ nell’intervallo non appare tranquillo, è come se non riuscisse a giocare con gli altri bambini, non corre con loro ma a fianco a loro, apparentemente senza partecipare al gioco;
o
❑ in classe si comporta come se non fosse in grado di spegnersi e tranquillizzarsi;
o
❑ interviene in modo eccessivo e parla con i compagni e con l’insegnante anche quando non dovrebbe;
o
❑ risponde a qualsiasi domanda venga posta in aula anche se non rivolta direttamente a lui/lei;
o
❑ non sta in fila;
o
❑ non rispetta i turni di parola.
ADHD STRATEGIE DIDATTICHE
Questa guida non ha la pretesa di fornire agli insegnanti una completa formazione sulle strategie di gestione dell’alunno con ADHD in classe, per questo vengono riportati solo alcuni accorgimenti su che cosa il docente dovrebbe evitare di fare in aula per facilitare l’apprendimento del bambino disattento e/o iperattivo.
o
Per le strategie e gli strumenti di gestione si rimanda al capitolo sui testi di approfondimento e si invitano gli insegnanti a prendere parte ai percorsi di teacher training attivati sul proprio territorio.
ADHD STRATEGIE DIDATTICHE
Che cosa NON fare con il bambino ADHD prevalentemente disattento:
o
– Ripetere in continuazione «Stai attento»: essendo la disattenzione il sintomo di una difficoltà riconosciuta, difficilmente potrà essere controllata dall’alunno.
L’incapacità di rispondere all’invito dell’insegnante potrebbe influenzare la motivazione al lavoro, il senso di autostima e la relazione insegnante/alunno.
o
– Insistere perché un compito venga interamente completato senza interruzioni o pause: il bambino con ADHD può necessitare di piccole pause nel corso dell’esecuzione di un compito, è inoltre consigliato dividere i compiti più complessi in sotto-compiti più facilmente gestibili in un tempo ridotto.
o
– Collocare il bambino in un posto tranquillo lontano dai compagni e dall’insegnante in modo che possa concentrarsi: i soggetti con ADHD hanno bisogno di qualcuno che richiami spesso la loro attenzione sul compito, è bene quindi che lavorino in piccoli gruppi o vicino all’insegnante.
o
– Non proporre novità per paura che si distragga troppo: in realtà le novità servono per richiamare l’attenzione del bambino; trasformare esercizi in giochi potrebbe risultare utile specialmente a fronte di compiti molto lunghi e impegnativi.
ADHD STRATEGIE DIDATTICHE
Che cosa NON fare con il bambino ADHD prevalentemente iperattivo:
o
– Ripetere in continuazione «Stai fermo»: essendo l’iperattività il sintomo di una difficoltà riconosciuta, difficilmente potrà essere controllata dall’alunno.
L’incapacità di rispondere all’invito dell’insegnante potrebbe influenzare la motivazione al lavoro, il senso di autostima e la relazione insegnante/alunno.
o
– Pretendere che stia sempre seduto quando gli altri bambini lo sono: il bambino con ADHD ha necessità di movimento; è possibile concedergli la possibilità di muoversi un po’ di più rispetto agli altri indicando quali movimenti sono consentiti (ad es., raccogliere i compiti dei compagni, consegnare fotocopie, ecc.) e quali non lo sono (ad es. uscire senza permesso).
o
– Intervenire con ripetute punizioni, note, castighi: i soggetti con ADHD possono presentare bassi livelli di autostima, dovuti anche alla loro incapacità di raccogliere valutazioni positive rispetto a ciò che «sono capaci di fare»; le ripetute note negative non hanno effetti significativi nel modificare i comportamenti «fastidiosi», ma aumentano la probabilità di cadute nel livelli di autostima.
Fonte bibliografica relativa al Materiale informativo realizzato nell’ambito del progetto Regionale «Condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici per l’ADHD in Regione Lombardia»
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RISORSE CONSIGLIATE PER TE: DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ: 7 CONSIGLI INVINCIBILI.
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IO SONO DALL’ALTRA PARTE DELLA RETE.
Sono una nuova insegnante e vorrei saperne di più.
Ciao Margherita guarda all’interno del Blog troverai sicuramente altro materiale interessante. A presto.